In realtà lo faccio per il loro bene, visto che quell’unicorno è capace di insegnare a un professionista o un imprenditore come strutturare una campagna marketing vincente, rivelandogli al contempo il segreto dei segreti per essere felice al bagno.
Scettici? Dedicate qualche minuto alla lettura e alla fine vi prometto che sarete illuminati quanto me quando ho scoperto come si sbuccia correttamente una bananadopo 35 anni passati a farlo in modo completamente sbagliato.
(ok, ok, se non sapete come farlo, ve lo svelo nel prossimo articolo…anche quello può essere inerente al marketing)
Plop plop, baby.
(uno slogan, una filosofia di vita)
E’ una storia che si perde nella notte dei tempi (altrimenti detta “i miei seri problemi di memoria”) e tutto nasce da un video promozionale visto per caso online.
Atmosfera fabiesca, sembra il set di una pubblicità dei My Little Ponies. Si vede la catena di produzione di coni gelato multicolor, a strati brillanti gialli, verdi e rosa. Li vedi sfornare uno dopo l’altro e già senti l’acquolina in bocca. Che sapore meraviglioso potrà mai avere un gelato del genere?
Si allarga la visuale e si scopre la fonte del, uhm, gelato: un unicorno accovacciato. Esatto: accovacciato. Per qualche strana ragione, passa immediatamente sia la magia che la voglia di degustarlo.
Contestualmente compare un principe: bello, patinato, che – con voce suadente e con fare tale da rendere tutto talmente grottesco e folle da incollarti alla visione – ti spiega che ciò che vedi non fa schifo: fa schifo il modo in cui tu fai popò.
Parte 1 – Il problema universale
Da persona normale, chiuderesti il video. Ma non puoi, è più forte di te, devi continuare a guardarlo per capire
a) perché l’unicorno la faccia colorata
b) perché questa diventi poi gelato
c) perché al Principe piaccia questo gelato
d) cosa abbia fumato l’ideatore di questa campagna
e) quale sostanza abbia condiviso con chi gliel’ha finanziata
…ma soprattutto…
f) cosa sbagli TU quando vai in bagno.
Tutti lo facciamo, tutti siamo coinvolti, quindi tutti lo vogliamo sapere.
Parte 2: la spiegazione scientifica
Ecco così che tutto diventa per un attimo serio e scientifico. Per quanto possa risultare serio e scientifico un unicorno ripreso di lato mentre si sforza sulla tazza.
L’animazione mostra come l’abituale posizione tenuta quando si è seduti sul WC in realtà ostacoli il “plop plop” in quanto un tendine andrebbe a strozzare la parte finale dell’intestino.
Non fa una piega, no? Il discorso, dico, non il tendine.
Parte 3: la soluzione definitiva
(tra dieci secondi torniamo a parlare di marketing, lo giuro)
La soluzione è in realtà la scoperta dell’acqua calda. In termini tecnici basterebbe “farla alla turca” in quanto tale posizione rilassa il tendine ed evita la sua azione astringente. Quindi, o smontate il WC lasciando un buco per terra o usate il prodotto oggetto della pubblicità, un rialzo per i piedi che consente di adottare una posizione simile a quella alla turca pur stando seduti sulla tazza.
A quel punto, per chi non avesse compreso la faccenda, parte una doppia sequenza con e senza rialzo, col povero unicorno devastato per lo sforzo senza rialzo, da un lato, e l’unicorno realizzato e padrone delle gioie della vita (vedi immagine qui sotto), con tanto di sospiro di sollievo e occhi socchiusi, nell’altra metà dello schermo.
La spiegazione del successo
E’ un video che ha tutto:
1) storytelling (di alto livello, tra l’altro…spero per voi capiate l’inglese, è roba da manuale)
2) originalità (andiamo…un unicorno che fa la popò, com’è possibile non distinguersi totalmente dalla massa?)
3) una sana dose di demenzialità che però viene ridimensionata dall’evidenza scientifica della faccenda. Impossibile da dimenticare.
Non ti viene detto che è un prodotto eccellente, realizzato da un leader del settore e/o da un’azienda giovane e dinamica in espansione nonostante la crisi (multi cit.). Anche perché, che sia chiaro…è un pezzo di plastica…e nemmeno di chissà quale qualità. Di contro…
Ti viene posto un problema che TU hai senza saperlo e, subito dopo, la soluzione ad esso. A quel punto sei TU che decidi di comprarlo, non loro a vendertelo.
Caso vuole che un’azienda con cui ho lavorato me regala uno di loro produzione, che si basa sullo stesso principio (son tutti uguali). Fortuna che conoscevo già il prodotto, avendo visto il video, altrimenti li avrei mandati io a…ehm…Torno a casa con questo affare, che si adatta alla curvatura del WC per stare lì pronto all’uso e nonostante la perplessità di mia moglie, gli do una chance a costo di rendermi ridicolo.
Altro che ridicolo. Scopro che è tutto vero. L’unicorno aveva ragione.
Originalità
+
storytelling
+
prodotto che mantiene le promesse
=
sono diventato un brand evangelist di primo livello (e non me ne vergogno affatto).
Avete capito quindi l’importanza di tutto ciò, indipendentemente da cosa vendete o offrite? Inutile dire che il web gioca un ruolo chiave nella trasmissione del messaggio che, se andiamo nello specifico, è atipico: il video è lungo, fuori misura se consideriamo il livello di attenzione medio di un utente ai nostri giorni (compreso tra quello di un roditore e quello di un gatto castrato). E’ pure in inglese…ma tendi a guardarlo lo stesso. Anche quando il bambino…ehm, verificatelo voi stessi:
Come chiudere un articolo così culturalmente edificante se non con un beneaugurante plop plop baby a tutti voi?
(seriamente, cosa pensate di aver imparato da questa campagna – oltre a come fare correttamente la popò – e che pensate di poter utilizzare nelle vostre future operazioni di marketing?)
4 comments
Squatty Potty 4 ever! Aggiungo che l’operazione virale ha, aggiungo quasi ovviamente, funzionato alla perfezione visto che il filmato l’ho visto la prima volta grazie ad un amico che é arrivato da me entusiasta per avere il filmato del momento, che al giorno d’oggi é una sorta di sfida avere qualcosa di nuovo e valido da mostrare. Missione compiuta :) Complimenti per il blog :) Ciao
Eh eh!
Io credo che questa campagna sia molto carina e ben strutturata ma penso che l’oggetto abbia ispirato molti al fai da te, nel senso che se basta un rialzo sotto i piedi quando sei sul WC non occorre necessariamente comprare il panchetto della pubblicità. Ci si può ingegnare diversamente. Comunque confermo l’assoluta utilità del prodotto ;-)
Verissimo Rossella, ma alla fine vendere ghiaccio al polo è un’arte :)