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Caro imprenditore,
quante volte, su? Quante volte hai letto questa frase su volantini e insegne di ogni tipo, da quello di animatori di feste di compleanno a quel del panettiere sotto casa, passando per il negozio di abiti più famoso della città e per il venditore di sfiatatoi per pizzerie (giuro, da me c’è)?
“Pure io! La metto pure io!”
Bravo! E’ giusto tu possa sentirti vivo, parte di una comunità e non un crumiro snob di fronte ai concorrenti che guadagnano palate di soldi “grazie a internet”!
Ma…Fermati un attimo, caro imprenditore. Riflettiamo sul significato di “Seguici su Facebook”.
La prima domanda che ti pongo è la seguente:
Perché vuoi che ti seguano?
“Perché così scopriranno le millemila meraviglie della mia azienda leader nel sett…”
No.
“Perché almeno saprò a quante persone piacc…”
No.
“Perché più sono più la mia attività va ben…”
No.
“Perché in questo modo mi faccio pubblicità gratis e…”
No.
“Perché così risparmio sul sito internet, che mio nipote non ha tempo di farl…”
No.
“Lo so! Perché su Facebook ci sono tutti!”
Ah, il grande classico! Però stavolta ti ho fatto finire perché questo è un punto importante, come capirai tra poco. Nel frattempo, onde evitare altre risposte di questo tipo, ti svelo l’arcano segreto del perché la gente dovrebbe (e sottolineo dovrebbe) seguirti su Facebook: perché le dai contenuti interessanti, perché la fai sentire importante e partecipe, perché è lei a trovare un motivo per seguire te (chiaro che tu le agevoli il compito).
Questo si chiama engagement ed è molto, ma molto, ma molto più importante che avercelo più lungo del concorrente (parlo ovviamente dell’elenco di fan).
Del resto, si sa, la lunghezza non conta. Bisogna piuttosto saperlo usare (si, parlo sempre dell’elenco di fan).
Puoi avere un bacino di 100, 200, 1000 coragg…ehm, potenziali clienti nelle tue mani, ma se non fai nulla rimarranno solo un elemento di vanità che con buona probabilità ti si ritorcerà contro.
Se non coccoli il tuo pubblico, se non lo stimoli da un punto di vista emotivo e fai si che si ricordi di te, dei tuoi prodotti e del fatto che non andrebbe da nessun altro al di fuori di te, non solo hai buttato tempo/soldi ma rischi che ogni singolo fan diventi un veicolo di malasorte per la tua attività.
Tu sei già carino e coccoloso, vero?
Ma come, il social midia content bloggher fescion menager (!) che mi ha chiesto 3000 euro per aprire questa pagina mi aveva assicurato che sarebbe stata autonoma, autopromozionale, immortale e visibile al pubblico nonostante l’oscuramento di Facebook in Europa previsto per il 2034!
Uhm, bene. Mettiamola così, i casi sono almeno tre:
1) Non aggiorni mai la pagina
Hai ragione, meglio non toccarla, potresti romperla.
Oh, visto che mio nipote era impegnato con gli esami di terza media ho dovuto rivolgermi a quel social midia content bloggher fescion menager che ti dicevo prima. Ha fatto un lavoro davvero carino, facendosi pagare 3000 euro con lo sconto, visto che agli altri ne chiede 4500. Devi andarlo a vedere, ha la grafica uguale a quella di Facebook! Mica posso rovinarla!
Non fa una piega. Peccato che, per ogni 100 fan che possiedi…
- un terzo resterà fan, non perché crede ciecamente in te, messia del commercio, ma perché s’è scordato di esserlo (pare sia un effetto collaterale di Candy Crush)
- un terzo smetterà di seguirti perché annoiato, assocerà la noia al tuo brand e/o alla tua faccia, e diffonderà tale equivalenza con chiunque incontri
- un terzo penserà che hai chiuso l’attività e, come si saluta qualcuno a un funerale, prende, se ne va e racconta ai propri cari la triste dipartita.
2) L’aggiorni – e anche spesso – con contenuti promozionali
Perfetto, hai capito che la strada giusta è proprio quella del lavaggio del cervello. Se qualcuno aveva dichiarato al mondo che la tua attività gli piace (uomo coraggioso!) è giusto ricordarglielo tre volte al giorno, sia mai cambiasse idea.
Un momento, ha cambiato idea! Non gli piaccio più! Com’è potuto succedere?
E’ davvero un mistero. Prova a passare dai tre agli otto post promozionali al giorno, magari funziona.
3) L’aggiorni con contenuti non sempre promozionali (bene) ma poco professionali (male)
Essì, caro imprenditore, capisco che sei arrabbiato perché ieri l’arbitro non ha dato rigore alla tua squadra del cuore, ma fare un post apposito nella pagina della tua salumeria potrebbe non essere apprezzato dagli amanti della porchetta (o almeno dagli amanti della porchetta che tifano per altre squadre).
Lo stesso vale per pubblicare la canzone con cui ti sei dichiarato a tua moglie (qualcuno ha detto “Cicale” di Heather Parisi? N.B. Grazie Bella per la correzione!) o un articolo che parla di qualcosa di incredibile per quanto sia privo di fondamento (“Scoperta dall’università di Aosta: la porchetta è meglio del viagra!”). La lista è lunga e potrebbe continuare, gli esempi si sprecano.
Uno di quelli che mi è entrato nel cuore è il post del proprietario di una salumeria (giusto per cambiare argomento) che giorno 4 Febbraio pubblicò nella pagina aziendale il messaggio “Tra due mesi è pasqua…” con tanto di foto di uovo di Peppa Pig. E, no, lui non vende uova di cioccolato. Al massimo vende Peppa Pig, ma senza George e con una mela in bocca.
A questo punto, sei davvero sicuro sia una buona idea scrivere “Seguici su Facebook” ovunque?
Non hai tempo o voglia per gestire la tua pagina? Se non vuoi affidarla a un professionista, ascolta me: cancellala. Molto meglio non essere trovati ed essere cercati piuttosto che dare l’idea di aver chiuso.
Quando mi cercate, non mi trovate!
(sacro mantra del venditore di sale palermitano…Sono cinquant’anni che usa sto slogan, evidentemente funziona)
Riassumendo…
Prima di invitare a seguirti fu Facebook, mettiti per un attimo nei panni del visitatore/cliente e cerca di capire che impressione avrà della tua azienda o dei tuoi servizi, in base a come appari e quanto/come/cosa scrivi.
Perché scrivere “Seguici su Facebook” senza che tu ci creda o non sia ancora pronto equivale a invitare a casa tua potenzialmente chiunque, da un povero nonnino con pensione minima a uno sceicco di Dubai, e farti trovare in pigiama a guardare una telenovela, invece che pronto a vendere pure la dentiera di tua nonna.
Nel prossimo articolo scopriremo che non è tutto oro ciò che luccica. Puoi avere un ottima estetica online, essere una modella social…Ma se poi quando apri bocca sembri uno scaricatore di porto, beh, c’è poco da fare.
Ora, prima che lo diventi io (uno scaricatore di porto, non una modella social), hai qualcosa da aggiungere?
ciao Massimo , ho letto il bell’articolo , quello che dici e verissimo , un solo errore :=) Cicale e della Heater Parisi non della Cuccarini ;)) per tutto il resto direi perfetto, vero, assoluto !!! buona serata.
PS poi non dire che non ti seguo…
PPS mi aspetto una risposta
PPPS…. basta basta … senno mi scappaaaaaaaaaaaaaa (di dire stupidaggini chiaramente ) hahaha
ciao a tutti e … e basta :)))
Argh, correggo subito! Grazie :D
PS Ho pubblicato il tuo fantastico elenco di truffatori! Grazie ancora!