Le false recensioni di libri su Amazon: fatti furbo (quanto gli autori)

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Amo leggere e stimo chi legge. Pochi però sanno che quando si acquista un libro su Amazon c’è da porre molta, ma molta, ma molta attenzione alle recensioni, più di quanto non si faccia per un elettrodomestico. Il perché è presto detto.

Il mercato delle recensioni di libri su Amazon

Se avete letto l’articolo “Recensioni su Amazon: introduzione a un mondo incredibile” sapete già cosa accade: molti produttori e venditori (spesso cinesi) lottano per primeggiare con i numerosissimi concorrenti a botte di recensioni: chi non comprerebbe un prodotto recensito stra-bene da tot persone? Per questo motivo regalano i prodotti ai recensori etc etc. Avendo già scritto tutto nell’articolo suddetto salto il punto e vado al sodo.

Per i libri la situazione è ancora più subdola. Seguite il ragionamento:

  1. Cos’è un libro? Una raccolta di informazioni.
  2. Dunque chi scrive un libro è una persona che conosce bene un argomento, no?
  3. Ne consegue che se far sì che il libro venga ben recensito può decretare non solo il successo del testo ma anche della persona (e di ciò che fa).

Si instaura così un circolo vizioso:

  1. più gente recensisce bene un libro
  2. più gente lo compra pensando sia valido
  3. più gente (anche se non compra il libro) crede che l’autore sia esperto di una materia
  4. più gente lo chiama per lavoro.

E alla gente che lo chiama, se non ha ancora il libro, l’autore glielo fa pure comprare. Bingo.

Il problema di fondo di chi scrive libri di settore

Semplice: non tutti quelli che scrivono libri sono davvero esperti in quel settore. O quantomeno non tanto quanto dicono. O quantomeno il libro non è la Bibbia del [aggiungere settore a caso] come viene descritto.

Non credo di offendere nessuno (visto che è la verità, anche se per chiari motivi chi lo fa non si espone…ma siccome io non lo faccio mi espongo volentieri) scrivendo che l’80% degli articoli di blog italiani di settore (tecnologico, marketing…) sono copiati da siti statunitensi. Ci vuole veramente poco a capirlo. I più onesti scrivono in piccolo la fonte, oppure “Il blog xyz ha appena scritto che...” e poi aggiungono due righe, riportando i virgolettati. Altri se ne fregano e pubblicano come fosse farina del proprio sacco…

“…tanto l’inglese chi lo conosce?”

false recensioni di libri su amazon plagio

Fonte: acrbulletin.org

C’è persino chi nel proprio sito/blog ci mette ormai solo la faccia perché ha raggiunto un livello tale da doversi affidare a copywriter (in realtà più ghost writer) che, per fare prima, dovendo pubblicare a getto continuo, attingono qua e là. E ammetto di capire (non giustificare) pure chi lo fa: si cavalcano tendenze o novità che qui arriverebbero dopo due mesi, beneficiando quindi dello status di “guru” del settore perché si è in grado di “prevedere” ciò che ancora non è accaduto nel nostro Paese (per la cronaca basta mettere Facebook o Linkedin in inglese per beneficiare subito di nuove funzionalità anche se siete in Italia).

“Seee, vabbè…e l’inglese chi lo conosce?”

Appunto.

In pratica è come se la signora Cerisa seguisse le puntate di Beautiful in streaming dagli USA e poi sboroneggiasse dal parrucchiere perché capace di “indovinare” lo svolgimento della trama. Da lì a dire che grazie alle proprie idee la produzione della soap opera ha deciso di assumerla come sceneggiatrice il passo è breve. E le amiche ci crederebbero.

Nel caso dei libri, dove storicamente tutto ciò avviene da sempre (famoso il detto “copiare da un libro è plagio, copiare da tanti libri è ricerca“), il discorso è più delicato perché farsi mettere decine di recensioni positive da parte di acquirenti apparentemente reali determina il successo del volume e della persona. Prima di diventare uno scafato delle recensioni mi è capitato di prendere due o tre “sòle” niente male, per libri poi rivelatisi inconcludenti, sciambi, piatti.

Prendendo spunto da una di esse che mi è rimasta particolarmente sul gozzo (al punto da aver reso il libro), ecco due o tre trucchetti per scovare le recensioni di libri finte e risparmiare soldi (e tempo a leggere).

false recensioni di libri su amazon ibs.it

Fonte: plagramme.com

Come capire se le recensioni di libri su Amazon sono “dopate” 

E’ molto più facile di quanto si creda.

  1. Il numero delle recensioni: andiamo, che Harry Potter abbia 1000 o 2000 recensioni ci sta. Ma che un libro di nicchia uscito due mesi fa ne abbia 70 o 80 no, anche se sono tutte con la dicitura  “Acquisto verificato“. Essendo tutto ciò sospetto, si indaga.
  2. Cliccando sul nome di chi ha lasciato la recensione si ha forse la prova più grande della bontà o meno dei commenti: prese 10 recensioni a cinque stelle a caso, se la maggior parte sono state lasciate da gente che ha scritto 1-3 recensioni in tutto nella sua carriera su Amazon, è plausibile (diciamo certo) siano account finti creati per “dopare” il libro.
  3. E quelle negative? Se l’autore le commenta, seguendo un po’ quanto scritto nel mio articolo “Come rispondere ai commenti negativi: una divertentissima arte da imparare” si ha la prova che segue l’andamento dei feedback al suo libro. Nulla di male, anzi fa benissimo. Tuttavia questo, unito alle tante recensioni, dimostra che conosce anche le tecniche “dopanti” e le cavalca. In più, se dopo un po’ smette pure di commentare le recensioni negative è perché il numero di quelle positive ha raggiunto una quota tale da non doversi più preoccupare più. Anzi, paradossalmente qualcuna negativa mette in buona luce il libro perché di fronte a ottanta recensioni a 5 stelle si arriva a pensare che sia colpa di un concorrente invidioso.

Ma quanto gli costa avere tutte quelle recensioni di libri positive su Amazon?

Poco. Pochissimo. Se il volume è pure in formato ebook anche meglio perché l’autore ha zero spese, ma anche se fosse solo cartaceo basta che diminuisca nottetempo il prezzo anche a un euro (o meno), lo faccia acquistare a chi di dovere ed ecco tanti begli account pronti a incensarlo con tanto di scritta “Acquisto verificato”. Ma il sistema nell’immediato funziona così bene che anche se pagasse realmente il prezzo di copertina, tolte le tariffe Amazon, gli converrebbe ugualmente…anche perché i soldi tornerebbero a lui :)

false recensioni di libri su amazon bestseller

Tra parentesi, sto giochetto aiuta pure a scalare la classifica dei best seller, che psicologicamente ha un potere enorme. Se uno non sa cosa comprare, è innato scegliere tra i libri più venduti, dando per scontato che

se tanta gente compra quello, deve essere il migliore.

Ma anche no.

Tuttavia, come ogni forma di doping, poi i nodi vengono al pettine e fai una figura barbina (stessa cosa vale per i follower falsi sui social network, come scritto in un mio vecchio articolo sempre evergreen). Lo scrivo perché quando scrivo ste robe ho sempre paura di dare idee a qualcuno, quindi tanto vale guardare anche l’altro lato della medaglia.

Il boomerang delle recensioni di libri farlocche

E’ vero, all’inizio è un sistema bomba: le vendite si incrementano, ci si bulla al bar per aver scritto un libro fighissimo e si scala la classifica.

Del resto, chi non comprerebbe un libro così recensito? (N.B. recensione farlocca)

Mi è piaciuto talmente tanto che lo ho divorato in un giorno. È il libro più utile e pratico che abbia mai letto sul business. Vale chiaramente due zeri in più di ciò che costa ed è tangibile il valore degli anni di lavoro e di esperienza che hanno portato a poter riorganizzare quelle informazioni.

L’aspettative è ENORME, così quando lo leggi e non sei la signora Cesira ti crolla il mondo addosso. Quindi lo puoi far recensire come vuoi, ma se il prodotto è scarso, quando finisce nelle mani di uno che ne capisce veramente te lo smonta in due minuti in una recensione vera che troverà proseliti. Tipo questa:

Può andare per gli imprenditori che ancora non sanno praticamente nulla sull’argomento. L’ho trovato molto basico e molto ripetitivo. Sembra una sorta di lunga sales letter per convincerti a fare ciò che dice l’autore, magari comprando il servizio o il corso dell’autore stesso. I casi speravo fossero strutturati come dei veri casi studio. Spesso e volentieri invece sembrano delle “recensioni” e delle testimonianze della bravura dell’autore e di quanto tutto vada meglio dopo aver messo in pratica ciò che predica.

Io leggo sta roba e ci tolgo mano. Prima o poi succede sempre. In Inghilterra (dove chi sbaglia ammette le proprie colpe, contrariamente a un altro paese a caso) l’autore di romanzi RJ Elleroy ha ammesso di aver pubblicato nel corso degli ultimi dieci anni recensioni positive ai propri libri, scrivendone altre molto critiche ai libri di altri autori (articolo in inglese qui). Chiaro che non ci fai affatto una bella figura.

Morale della favola

Non credete alle classifiche dei libri più venduti su Amazon o in libreria, potrebbero essere “dopate”. Pensate ai “firma copie” dei cantanti: c’è una grande differenza tra vendere 6000 CD in modo naturale o costringere chi vuole avere la copia firmata ad acquistarla e ottenere 6000 vendite (300 persone per 20 città). Poi è normale che ti trovi in cima alle classifiche e vendi altre copie.

Non credete a chi ha decine e decine di recensioni positive (se non è Harry Potter). Indagate guardando quante recensioni ha lasciato chi l’ha valutato con lo stesso entusiasmo di una ragazza pon pon durante il Super Bowl. Se sotto le cinque, è una recensione falsa.

Resistete alla tentazione di dopare il prodotto. Se avete scritto un libro ci sono vari modi per ottenere giudizi oggettivi in modo rapido e soprattutto utile. Il primo passo ovviamente è quello di farlo leggere a qualcuno che ne capisce ed accogliere le critiche, visto che presumibilmente saranno le stesse che riceverete online. Quindi tanto vale pensarci per tempo e realizzare un prodotto migliore.

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5 comments

Roberto Armani 23 Febbraio 2018 - 12:05

Non ho mai creduto alle classifiche di vendita dei libri, ma sono un lettore “di nicchia”, per quanto riguarda i libri in formato kindle che trattano argomenti “tecnici” ne ho scaricati 3 (non dico quali per pietà) e denotavano tutti una grande incompetenza e, come direbbe Montaigne, un’ignoranza enciclopedica. (era Montaigne? Speriamo..;)
Ciao
Roberto

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Massimo Cappanera 23 Febbraio 2018 - 21:00

Il rischio dell’ebook è quello…non essendoci filtri professionali (leggi: casa editrice che investe e che non pubblica robe che le farebbero perdere soldi) con un minimo di conoscenza possono pubblicare cani e porci :)

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Andrea Fioravanti 23 Febbraio 2018 - 13:35

Grazie della sempre attenta competenza. Porto una esperienza diversa. Scrivo recensioni soprattutto dei classici cercando di rendermi utile soprattutto ai giovani che non li accostano volentieri
Quasi tutti 5 stelle infatti i testi li scelgo solo tra le eccellenze. Amazon ha una fuzionalita’ straordinaria e permette di trovare l’introvabile in tempi record!

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Massimo Cappanera 23 Febbraio 2018 - 21:01

Che bello, Andrea, complimenti!

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Siero 9 Maggio 2020 - 13:43

Un libro cartaceo non può essere venduto sotto ad una certa cifra, poiché ci sono i costi di stampa che Amazon applica e anche le royalties che le spettano.

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