Sommario dell'articolo
Volete diventare top recensore su Amazon? Da quando ho pubblicato l’articolo Recensioni su Amazon: introduzione ad un mondo incredibile sono stato subissato di email (in privato) per sapere come diventarlo. I commenti erano liberi, quindi perché scrivermi in privato?
Semplice: viviamo in una cultura dove qualcosa di bello/vantaggioso (o reputato tale, come spiegherò) deve essere tenuto per sé e tramandato a pochi eletti, piuttosto che condiviso.
Diciamolo, è la cultura italiota del “fatti più furbo dell’altro”, la stessa che ha fatto strabuzzare gli occhi a chi ho detto che avrei scritto questa articolo. Era come se avessi appena detto di salire sul tetto e gettare denaro in strada.
Siccome io in questa cultura non mi rispecchio, anche perché genera solo egoismo, feccia e segreti di Pulcinella, ecco qui una bella…
Guida per diventare top recensore su Amazon
Il sogno di molti? Forse, ma ognuno ha le sue perversioni. Prima però vi tedierò due minuti spiegando il perché NON dovreste intraprendere questa strada. Anche perché
non mi prendo alcuna minima responsabilità in merito a quanto potrebbe succedervi.
Questo è un avviso una volta tanto serio, anzi serissimo, quindi leggete quanto segue con la consapevolezza che
siete artefici del vostro destino.
Aggiornamento: questo articolo è stato originariamente pubblicato a Settembre 2016…Da allora le cose sono cambiate un po’ per via dell’aggiornamento del regolamento da parte di Amazon, quindi ho provveduto ad aggiustarlo per quanto possibile per renderlo più attuale, anche se ormai ne so un po’ meno di prima vista la velocità nelle mutazioni delle linee guida. Perdonate eventuali dimenticanze (anzi, segnalatemele pure).
Un top recensore su Amazon è come un politico
Incredibile quanto sia esatto il paragone:
- sono entrambi mostruosamente invidiati dagli altri per i benefici (tendenzialmente immotivati) che hanno
- non sembrano lavorare (ma lo fanno…o, meglio, dovrebbero farlo molto duramente)
- sono in grado di influenzare il comportamento altrui (tanto per loro non cambia nulla)
- c’è chi lo fa per reale passione e chi (il 95%) per interessi strettamente personali
- c’è chi conosce l’italiano e chi (il 60%) ha serissime lacune al riguardo
- c’è chi una volta che intraprende questa strada ha come unico obiettivo quello di fott…ehm, fregare gli altri, credendo di essere furbo. Poi quando viene scoperto nega tutto fino alla morte, dà la colpa agli altri e continua imperterrito a fare tutto ciò che ha sempre fatto.
- fanno entrambi finta di sapere cose che non sanno, ostentando cultura a tutto spiano
- difficilmente si schiodano dalla sedia conquistata e farebbero di tutto per rompere le scatole agli altri pur di mantenerla
- visti gli interessi sottostanti, progressivamente vengono considerati dei bugiardi e servi del potere
Se la cosa non vi turba particolarmente (chi non vorrebbe fare il politico, in Italia?), ve ne dico un’altra e poi vi spiego davvero come diventare top recensore su Amazon…
Un top recensore su Amazon è come Re Mida
Già sento i “E quindi? Cosa c’è di male?”. Re Mida, un personaggio così venale ed egoista che quando scoprì di poter tramutare in oro qualunque cosa toccasse fu la persona più felice e realizzata del mondo. Quando però si rese conto che ciò gli rendeva la vita impossibile, non potendo nemmeno mangiare, ne fu devastato.
Ecco, diventare top recensore su Amazon per certi versi è la stessa cosa.
Si ricevono articoli gratis o con sconti pari al 99%?
Si.
Puoi tenere quegli oggetti?
Certo.
Ma davvero non devi pagare per avere quegli oggetti?
No, no.
No, spe, fammi capire…ti mandano la roba gratis?
Ho detto di si. In realtà vi pagano in merce, visto che li aiutate a vendere, ma visto che la gente non capisce questa filosofia, si, “mandano la roba gratis”.
E allora dove sta la fregatura? E’ il paradiso!
Così sembra, ma non lo è. E, a dirla tutta, il senso di questa guida è farvi desistere dall’intraprendere questa strada…e sapete perchè?
Non tutti sono in grado di tollerarla
Ho fatto violenza su me stesso per usare contemporaneamente grassetto, corsivo e sottolineato, ma se ci fossero stati pure i fuochi d’artificio avrei usato pure quelli, perché se c’è una verità al mondo, è quella qui sopra. E’ una questione psicologica e sociale che ha molte, ma molte, ma molte più implicazioni di quanto si possa credere.
Diventare top recensore su Amazon: cosa vi serve.
Etica
In qualità di influencer (termine figo per intendere una persona che ha acquisito una reputazione e/o una cricca di seguaci tali da influenzarne le scelte semplicemente esprimendo la propria opinione), è vostro dovere far sì che ricevere un oggetto in forma gratuita non incrini la vostra integrità morale e, di conseguenza, l’oggettività del vostro commento.
Puntualità
Le recensioni vanno inviate nel più breve tempo possibile dalla ricezione dell’articolo, dopo aver dedicato del tempo e studiarlo, provarlo e capirlo ovviamente. C’è chi le mette già in giornata.
Cultura
Si riceve di tutto, dalle lampadine agli elettrodomestici, passando per materiale elettronico e ombrelli. Avere una buona cultura generale ed un’infarinatura su tutto aiuta.
Rispetto
Per gli altri recensori, per i venditori, per gli altri acquirenti, ognuno per un motivo differente.
Diventare top recensore su Amazon: cosa serve DAVVERO
Dopo il passaggio demenziale qui sopra, che sulla carta è esattamente cosa servirebbe ma nella realtà dei fatti ha un valore tristemente pari a quello di granello di sabbia in spiaggia, ecco cosa serve davvero:
Tempo
Le prime volte basteranno venti minuti. Poi un’ora. Poi se va bene, andando avanti, ve la potrete cavare con circa tre o quattro ore al giorno di lavoro, tra risposte ai fornitori, controllo degli articoli, recensioni e produzione di materiale a corredo (foto, video). Ah, giusto, non ve l’ho detto che diventa un lavoro?
Caffè, caffè, CAFFE’.
Fare le due di notte ogni giorno, a meno che non facciate un lavoro d’ufficio tale da avervi reso campioni aziendali di solitario su Windows XP per tre anni di fila, potendo così scrivere le recensioni la mattina o il pomeriggio, è quasi la norma.
Connessione veloce
Si sa, inserire una recensione richiede tempo. Mettere delle foto persino di più.
Conoscenza dell’inglese
Andiamo, il minimo sindacale…Attenzione: se siete tra quelli che scrivono AmaZZon allora forse un ripassino non farebbe male.
Fegato sano (non lo sarà più molto presto, è giusto per allungare la carriera)
Avete presente l’apertura di un nuovo centro commerciale? Una di quelle con l’inaugurazione del classico negozio di elettronica che passa solo per il primo giorno televisori a 50 euro, condizionatori a 100 e notebook a 150? Ecco. Avete presente la foga, la violenza e, se non arrivano in tempo, la rabbia delle persone? Inseritele in un contesto digitale, aggiungete lo stesso spirito che c’era a scuola quando i vostri compagni vi accusavano alla maestra per aver copiato (quando in realtà era l’esatto contrario) e avrete un piccolo assaggio di ciò che il vostro fegato dovrà sopportare. Anche su questo tornerò a breve.
Un magazzino dove conservare la roba
Ma chi se ne frega, vendo tutto quello che mi arriva!
Seee, come no. E’ un ragionamento utopistico stile “Non abbiamo una casa, abbiamo solo un garage senza bagno e elettricità…sposiamoci, a noi basta questo, il nostro aMMore farà il resto!”. Certo, certo. Fossi in voi piuttosto comincerei a fare beneficenza, per quanto pure quella sia una strada lunga e tortuosa.
Test: sei in grado di gestire la carriera di recensore su Amazon?
Questo è importante. Ecco un piccolo test per sapere se sei in grado di diventare top recensore su Amazon. Rispondete sinceramente a queste tre domande (passo al singolare perché dovete davvero calarvi nella situazione):
- in maniera del tutto casuale una persona che conosci (simpatica o antipatica, è indifferente) ha l’occasione di prendere due notebook da 1500 euro l’uno in tre giorni, del tutto gratuitamente. Esatto, gratis. Tu, che sei più bello, più figo e più bravo (te l’ha detto la mamma quindi è vero) non solo resti a bocca asciutta ma ricevi come unica proposta un mouse da 20 euro. Della stessa marca dei notebook peraltro, a sottolineare la beffa. Ce la faresti a stare tranquillo oppure inizieresti a picchiare il frigorifero per sfogarti? Perché se il tuo motto è “Non è giusto che capitino tutte a me, gli altri non meritano, io si” allora toglici mano.
- ricevi troppa roba, ma davvero troppa. Non solo fai le due di notte per recensirla, ma non sai davvero cosa farne. Allora inizi a regalarla (cosa buona e giusta) ma…non ottieni i risultati sperati. Pensavi di rendere felici gli altri ma ora sono loro che vedono te come furbone taccagno (perché non hai speso soldi per avere quegli oggetti) che non solo vuole fare bella figura ma addirittura si sbarazza di spazzatura. Allora smetti di regalare roba, ma compleanni o festività sono alle porte. Spendi 300 euro per comprare un elettrodomestico alla zia Matilde e lei, dopo averlo scartato, ti chiede se te l’abbiano “regalato su Amazon”. Sembra che questa nomea ti si sia attaccata addosso come pece e non accenni ad andarsene. Ce la fai a resistere?
- scrivi una bella recensione, di quelle veramente fighe. Ti ha richiesto ore di lavoro ma ne vai fiero. Dopo un paio di giorni trovi una sgallettata (o uno sgallettato, non facciamo i sessisti) che te ne copia la metà e la pubblica a nome suo. Per “copia” intendo proprio copia&incolla. Contatti Amazon: niente, fanno orecchie da mercante. Contatti allora la sgallettata (o lo sgallettato) che ti risponde così (occhio, è roba forte): “Vedi forse hai perso di vista che il prodotto che recensiamo è lo stesso e che pecchi leggermente di presunzione. Difficilmente sbircio nei vari profili e sinceramente non mi interessa nemmeno molto perche’ ho gia’ detto in passato che le mie son recensioni casalinghe e non devo e non voglio competere con nessuno. Credimi la sottoscritta non ama copiare. Punto due se cosi’ fosse dovresti solo esserne contento: vuol dire che sei bravo :) Ogni tanto scendete da questi piedistalli che generano solo ed esclusivamente battibecchi secondo me inutili. C’è spazio per tutti , c’è lavoro per tutti ed i piu’ bravi ( non io ) emergono. Ora ti saluto sperando che la mia risposta non sia per te motivo di guerra… non rientrerebbe nel mio modo di vivere. I problemi secondo me nella vita sono ben altri.” Una testimonianza fedele che mi ha inviato un top recensore e che, pur non riguardandomi nemmeno da lontano, mi genera ogni singola volta strani pruriti in stile orticaria…se ti toccasse in prima persona e non ci fosse apparente soluzione di fronte a cotanto cervello di frutta candita, tollereresti la frustrazione? Perché cose del genere sono all’ordine del giorno. Vedi i video copiati (lì si copia tutto il video, per fare prima).
Le domande sarebbero ben più di tre, ma credo di aver già fatto una bella scrematura del 60% degli interessati con questi esempi di grado medio. Perché se raccontassi delle truffe, soprusi, vendette, appostamenti e coltellate chirurgiche di un singolo o gruppi di persone che quotidianamente avvengono nel mondo delle recensioni Amazon (e non solo), il mondo scambierebbe le mie parole come il seguito delle teorie del complotto sulle scie chimiche. Quindi è bene le viviate sulla vostra pelle per capire che, in fondo in fondo, “quel Cappanera lì non è che avesse tutti i torti…”
Come funziona il mondo delle recensioni su Amazon
Esistono tre tipi di recensioni:
- naturali: scritte da utenti che hanno acquistato in maniera attiva tale oggetto e che, per svariate ragioni, comunicano al mondo la propria opinione in merito. Solitamente sono lunghe tra le quattro e le sei righe, con riferimenti personali. Si va direttamente al solo e si capisce facilmente il motivo per cui quella recensione è stata scritta (estrema soddisfazione, difetto più grande etc). Una volta erano il 95% del totale, ora a naso saremo al 70% per prodotti di marca e al 10% tra quelle di prodotti cinesi. Esatto, il 10% soltanto.
- richieste: il venditore invia un campione o offre uno sconto sull’acquisto di un prodotto del proprio catalogo da “spingere” nell’eterna lotta tra i concorrenti (alcuni dei quali hanno prodotti identici se si esclude la serigrafia della marca stampata sopra). Si riconoscono per la ridondante (ma obbligatoria in base al regolamento Amazon) nota di aver “…ricevuto l’oggetto con uno sconto in cambio di una recensione imparziale e onesta”, nelle sue mille sfaccettature linguistiche. Oggi per i prodotti di marca sono poche ma in crescita grazie al programma Vine, mentre per quelle di prodotti cinesi sono un buon 90% (e mi tengo basso). Attenzione: nel 2017 Amazon ha vietato di ricevere oggetti in cambio di compensi, precedenti o successivi all’acquisto del prodotto. Ciò non ha comunque fermato molti dal continuare a farlo, sfruttando sotterfugi che comunque la maggior parte delle volte vengono sgamati.
- cattive: scritte dai concorrenti. Per qualche strana ragione sono meno di quante si creda. Molto meno che su Tripadvisor, per intenderci. La vera cattiveria sta tra i recensori che si scannano violentemente tipo cani randagi su un osso puzzolente, quindi perché rischiare ritorsioni da parte di Amazon?
Tutto chiaro…ma come inizio a recensire su Amazon?
Quanto scritto sopra sembra fuori contesto o una ripetizione di quanto scritto in “Recensioni su Amazon: introduzione ad un mondo incredibile” ma in realtà è uno schema validissimo che spiega come cominciare a recensire.
Fase 1: crearsi un’identità (valida, se possibile) da recensore
E’ chiaro che, a meno di utilizzare mezzucci illegali severamente puniti dalla legge, per essere considerato dalle aziende come papabile recensore bisogna rimboccarsi le maniche e…recensire. Ma non roba “gratis”, bensì roba acquistata nel tempo, roba che avete a casa, roba che conoscete…insomma, mettere legno in cascina, aiutare davvero gli altri e farlo con l’obiettivo di infilarsi in un inferno fatto di materialismo assurdo. Quindi niente robette tipo “Sono tanto felice di aver comprato questo sgabello di legno!” (fine recensione) ma qualcosa che spieghi a me, che quello sgabello non ce l’ho, perché dovrei o non dovrei comprarlo. Ma realmente, altrimenti quando compro lo sgabello perché credevo avesse delle caratteristiche che tu mi avevi assicurato avesse (ivi incluso che fosse bello e mi avrebbe reso felice), rendo indietro lo sgabello e prendo il recensore come peracottaro. Altro che votarlo…se lo incontro per strada lo gonfio. O mi faccio ridare i soldi spesi per uno sgabello che mi ha rotto l’osso sacro. Oppure prima mi faccio ridare i soldi e poi lo gonfio. Insomma, bisogna dire la verità.
Cosa che, per la cronaca, non è facile quando hai ricevuto un oggetto gratuitamente perché
a) ti sembra di fare un torto a chi te l’ha donato così generosamente (per la cronaca uno fa guadagnare una marea di soldi all’azienda che riceve le recensioni, altro che donazione…per loro è un Investimento con la I maiuscola).
b) hai paura di non venire più ricontattato. E qui casca l’asino…chi vorrebbe inimicarsi qualcuno che ti permette di “ricevere oggetti gratis da Amazon”? (citazione fedele)
Comunque sia, in questa fase è importante curare la propria pagina profilo, ossia il contenitore delle vostre recensioni e la carta d’identità per tutti gli altri.
Come creare una valida pagina profilo su Amazon
Niente di trascendentale. Scegliete intanto se usare uno pseudonimo o il nome reale. Ciò ha ripercussioni abbastanza nette sulla faccenda e, come le varie classi di personaggi nei giochi di ruolo, entrambe le scelte hanno punti di forza e debolezza…
- Nome (e foto) reale
Vantaggi: psicologicamente è più affidabile, ottiene più “si” perché la persona è reputata più umana, “come me!” e quindi “è difficile che menta”.
Svantaggi: i ladri sanno cosa ricevi e hanno una bella lista della spesa pronta. Ah, giusto, avevo dimenticato la questione ladri tra i motivi per evitare di diventare recensori… - Pseudonimo (e foto qualunque)
Vantaggi: i ladri devono fare due passaggi in più per fare la lista della spesa, si evita la curiosità da parte dei vicini…insomma, si mantiene un minimo di privacy.
Svantaggi: “se non mette la faccia è un tipo sospetto, al soldo del potere, magari lo stesso venditore…gli metto NO senza nemmeno leggere la recensione!”
Due note:
- Diffidate da chiunque scriva o addirittura prenda come pseudonimo robe come “Recensiscoonestamentepervoi”, “Laveritàcelhoio”, “Ionondicobugie”, perché excusatio non petita…
- Per ovviare alla questione lista della spesa per i ladri, Amazon ha di recente introdotto la possibilità di nascondere dalla propria pagina profilo la lista delle proprie recensioni. Ottimo per la signora Cesira che vuole evitare che la signora Matilde del piano di sotto sappia delle manette pelosine acquistate e provate la sera prima, ma nascondendo esempi del proprio lavoro si limitano i contatti con i venditori cinesi, per i quali vale decisamente il detto “prima vedere moneta, poi vedere cammello”.
Nella descrizione va ben specificata la propria passione per le recensioni (non serve concettualmente a nulla, ma i venditori cinesi amano saperlo) e, cosa prioritaria, il proprio indirizzo email. E’ lì che si riceveranno le proposte di recensioni ed è consigliato crearne uno apposito. A quanto mi dicono di spam non se ne riceve (strano, lo so) ma è sempre meglio.
Comunque sia, col tempo (indefinito, da tre giorni e due mesi), si cominciano ad accumulare voti in classifica e, conseguentemente, scalarla. Inizialmente anche in modo vertiginoso, poi sempre più lentamente, ma con l’obiettivo minimo individuato della Top 1000, ossia la parte della classifica in cui si comincia ad essere notati.
Fase 2: controllare la posta elettronica e darci sotto
Su iniziativa dei venditori (ma c’è chi li contatta direttamente, ignorando come sia un mondo saturo e la fiducia incondizionata sia rara) cominceranno ad arrivare email con proposte. Ve l’avevo detto dell’importanza dell’indirizzo email palesato, no?
Le email arrivano in italiano (spesso grazie al santo Google Translate) o in inglese, solitamente con un’introduzione molto cortese, uno o più link di prodotti per cui si desiderano recensioni, eventuali condizioni (tempo massimo di pubblicazione, immagini/video obbligatori…) e la richiesta di interesse. Se positiva, vi è la richiesta di indirizzo e numero di telefono per la spedizione (se diretta) o la promessa di rimborso successivo all’acquisto con i propri soldi. Una volta venivano dati direttamente dei codici sconto. Inserendoli nel carrello contenente l’articolo come per magia, il costo del prodotto calava a 0 (zero) o pochi centesimi. Se esistono altre tecniche (e conoscendo la fantasia dei cinesi, esistono) non ne sono a conoscenza.
Fase 3: recensire…e prendere Maalox.
Scatta la fase del “…ma me lo mandano per davvero?”, confermata dall’email informativa da parte di Amazon (o, se ve lo inviano direttamente, dall’arrivo del pacco…cosa che può avvenire anche in 20-40 giorni se viene spedito dalla Cina)
Ma come si recensisce? Non c’è una regola. C’è chi ne trova lati negativi o positivi, chi racconta una storia sull’utilizzo, chi sciorina (che non significa urinare mentre fai lo slalom gigante) tutti i dati tecnici, anche se nel 90% dei casi ha fatto copia/incolla della scheda prodotto, chi fa paragoni con altri prodotti (ottimo e utile)…Insomma, dipende dalla persona, dalla sua competenza in quel campo e dalla sua coscienza.
Con l’arrivo dei primi prodotti succede quanto segue:
a) delirio di onnipotenza (“Tu paghi, IO no! Bwa bwa bwa!”)
b) seri problemi a spiegare ad amici e parenti cosa stia succedendo e che non avete appena imbastito una truffa internazionale (cosa da non escludere, per alcuni). Per la cronaca, anche se non c’entra nulla, una volta ritirai dall’Inghilterra dell’agar-agar, un’alga giapponese che funge da addensante al posto della colla di pesce. Oltre ad essere naturale, è un toccasana per l’intestino. Sta di fatto che arrivò, in polvere color bianco sporco, in anonime buste di plastica. A nulla servì sniffarmela (tappandomi credo tre quarti di bronchi) per dimostrare la mia innocenza, ancora in molti credono non fosse un’alga giapponese (e/o che fossi pazzo a cucinarla con la frutta per fare le gelatine).
c) profonda curiosità da parte dei corrieri su che genere di traffici abbiate imbastito, ancor di più di amici e parenti. La maggior parte di loro è professionale e, trattandosi del loro lavoro, fanno finta di niente. Magari gli viene pure comodo sapere già dove passare ogni giorno. Poi ci sono i curiosoni, i comici che fanno battute, gli insofferenti, i ladri (ci sono, purtroppo)…un mondo, insomma. L’ideale sarebbe sfruttare i neonati Amazon Locker per ritirare da sé la merce, ma sono concentrati solo al centro Italia allo stato attuale…Però possono essere una bella occasione di business per chi ha uno spazio aperto da affittare.
d) iper motivazione a fare bella figura (detto anche “spirito messianico”) con le recensioni…Fate belle foto, magari un video, scrivete sicuri di aiutare il mondo, mandate persino il link della recensione al tizio che vi contattò offrendovi questa possibil…
…ma…ma…l’ho postata tre minuti e venti secondi fa, c’è già un voto negativo?!?
Ben svegliati, ragazzi. Non parlavo forse di Maalox?
Fase 4: curare il proprio profilo, continuare a prendere Maalox e non disdegnare la vodka.
Salire o scendere nella demoniaca classifica di Amazon dipende da una serie di fattori misteriosi. A meno che non vogliate sviluppare una seria patologia in merito (“ho starnutito e sono salito di 10 posti! Vediamo che succede se prendo il colera!“) limitatevi a tre fattori, in ordine di importanza:
- percentuale di utilità generale del profilo
- numero di voti positivi in una singola recensione
- numero di recensioni
Percentuale di utilità generale
La percentuale ha un valore più a lungo termine e si rifà al rapporto tra voti positivi e voti negativi dati da altri alle vostre recensioni. Ovvio che chi gioca sporco non mira a scrivere recensioni di qualità per scalare la classifica facendosi apprezzare ma scrivendo robette e poi tempestando di voti negativi quelli invidiati o che stanno immediatamente sopra o sotto in classifica. La filosofia di fondo è quella di criticare sul web Rocco Siffredi perché l’ultima attrice del suo film aveva i capelli spettinati, sperando che l’attrice bussi alla porta del criticone. Ha senso? No, ma è quello che succede.
Chi vuole mantenere un’alta percentuale di utilità è costretto a ricorrere all’arte del togli e rimetti la recensione, visto che questo resetta il contatore di voti positivi/negativi.
Tiè, vi ho fregato! Ho cancellato i due voti negativi che avev…nooo, me ne hanno rimesso di nuovo uno!
Aggiornamento: ora non solo tale pratica è vietata ma può essere causa di eliminazione della possibilità di recensire.
Vi è avanzato Maalox? Negli anni c’è chi racconta di appostamenti notturni, cecchini, asociali psicotici che facevano il refresh delle varie pagine per beccare una recensione appena pubblicata e colpirla senza pietà…C’è persino chi ha vigilato su ciò, scoprendo davvero l’esistenza di schemi, gruppi organizzati e vere cosche (posso aggiungere “di sfigati” o è politicamente scorretto? Non so, stare alzati alle quattro di notte per votare negativamente qualcuno non mi pare una cosa normale).
Tra l’altro, ciò che molti ignorano è che tale comportamento non è solo da bambini ma anche controproducente. Checché se ne creda, non è detto che più in alto sei in classifica, più (o meglio) ricevi. Anzi. I venditori (cinesi, soprattutto) credono che agli occhi degli acquirenti che siano più credibili recensioni fatte da gente compresa tra i top 100 e i top 500, quindi evitano accuratamente chi sta troppo in alto.
Numero di voti in una singola recensione
Questa sembra una novità: c’è gente che partendo dal 20.000esimo posto è salita in Top 50 o addirittura Top 10 in due settimane dopo aver inviato una recensione che ha fatto il botto ed avendone una ventina in tutto. Casi estremi, momentanei probabilmente (un po’ come chi fa la canzone tormentone dell’estate e poi finisce nel dimenticatoio), però succede e ha svelato un aspetto dell’algoritmo che non si conosceva prima.
Numero di recensioni
Paradossalmente non è il fattore più importante per l’algoritmo di Amazon ma è ovvio che agli occhi di un venditore interessato a trovare recensori, è l’indice dell’esperienza sul campo di quest’ultimi.
Fase 5: decidere cosa fare della propria vita
Quando sei in ballo, balli. Ma è una vita logorante, non meritocratica, strategica, offensiva, che vi fa entrare a contatto con persone diverse e splendide ma anche con la feccia della feccia. Una vita che, come dicevo prima, può darvi tanto ma al contempo vi ruba qualcosa (se non lo fanno altri). Il tempo prima di tutto. Il tempo ha un valore incredibile e se dopo un anno di questa vita moltiplicate una media di 20-30 minuti a recensione per il numero di quest’ultime, esce fuori una cifra che terrorizza. Quante cose davvero importanti avreste potuto fare in quel lasso di tempo?
Eh, ma intanto ho guadagnato oggetti per migliaia di euro…
Appunto, oggetti. Si baratta tempo di vita per oggetti. Non esperienze, oggetti. Oggetti che, per inciso, perdono il loro valore intrinseco, perché non pagandoli ne scopri l’inutilità. Inutilità per la quale solitamente avreste pagato fiori di quattrini e che, per tale motivo, sarebbe stata celata nei meandri della vostra mente, sostituita dalla classica razionalizzazione “L’ho pagato tanto, vale tanto”.
Si, ma me li vendo! Quindi da oggetti diventano soldi!
Appunto, bis. Il doppio del lavoro, il doppio del tempo. E’ come se in banca o a scuola un impiegato o una maestra venissero pagati in zucchine o in quadri, da rivendere poi per conto loro per guadagnare qualcosa.
In più è sostanzialmente una vita da venduti. Anzi, svenduti a dirla tutta visto che si baratta una quantità spaventosa di tempo in cambio di un oggetto che può valere 10 euro come 500 euro. Al cambio ci perdono eccome, un po’ come gli ignari popoli dell’America che scambiavano i propri territori con una cassa di perline (e poi venivano falcidiati). E c’è persino chi accetta uno sconto non del 100% per recensire. In pratica pagano, fossero solo pochi centesimi o euro, per recensire, dimenticandosi quanto fanno guadagnare alle aziende e come dovrebbero essere quest’ultime a pagare (oltre che fornire l’oggetto in forma gratuita).
Finale amaro: cosa succede dopo anni di questa vita?
Di recente ho letto la testimonianza di una ragazza americana, Jackie Linder Olson, che ha fatto questa vita per sette anni.
In Italia si è novellini nel campo, lì Amazon gestisce tutto il carrozzone delle recensioni da quasi quindici anni. Racconta la naturale evoluzione di questa “carriera” che, come quella di un calciatore, è intensa ma limitata nel tempo.
E’ una testimonianza dolceamara, la cui conclusione è che tutto cambia quando ti rendi conto che il tempo impiegato a recensire avrebbe potuto essere investito meglio (dalla famiglia alla redazione della nuova saga di Harry Potter) e che gli oggetti rappresentano quanto di più futile esiste.
Rimpiange quella vita? Assolutamente no, se non per la parte da lei definita “da Robin Hood”, visto che otteneva dai ricchi (i venditori) qualcosa che letteralmente distribuiva ai poveri (N.B. …poi arrivò l’agenzia delle entrate statunitense che mise fine a questo bel gioco, visto che da un paio d’anni per recensire su Amazon.com, e in particolare nel bramato programma Vine, dovete prima fornire loro i vostri dati fiscali, così da fargli conteggiare – come beni di lusso – gli articoli che ricevete gratuitamente…bella fregatura, eh? Ci arriveremo anche noi).
Cari futuri top recensori su Amazon, voi ne avrete il coraggio?
Mi stai facendo passare la voglia di continuare… infondo sono solo al 570° posto e ho la fila di prodotti da recensire!
È vero, i cinesi mi mandano mail scritte con google traduttore con link di prodotti scontati al 100%. Ormai sono piena di cavetti per l’iphone, power bank e selfie stick. Ho preso cover per i cellulari aziendali dei miei colleghi, dei miei compagni di viaggio del pullman e, persino, quella dell’iPhone 7 per un mio amico che tra qualche mese comprerà il telefono! Che fatica.
Ora ho deciso che non recensisco più cose per i cellulari e, infatti, i prodotti in arrivo sono diminuiti… ecco, le cover le recensisco il giorno stesso che arrivano, c’è poco da provarle!
Mi dispiace Oriana, praticamente ti ho svelato la fine dell’eccitante giallo che stavi leggendo e che ti stava appassionando ma…almeno ti eviti l’effetto “Lost” che provai io quando alla fine dell’ultima puntata della prima stagione scoprii che non ti spiegavano nulla e dovevo aspettare sei mesi la stagione successiva! Cacciai un “noooo!” e smisi di vedere Lost ;)
Salve,ho scoperto il tuo blog per caso e ne sono felice,avevo pensato di intraprendere la strada di top recensor e per informarmi ho letto la tua “lezione”,sei stato molto chiaro e condivido pienamente tutta la tua analisi e sinceramente non ne ho più voglia,credo che pianterò anche il basilico oltre ai peperoncini,grazie.
Sei VERAMENTE ECCEZIONALE…
Ho letto cio’ che hai scritto almeno quattro volte, una vera guida per diventare TOP recensore Amazon. Da diversi mesi anch’io “ahime'” mi sono fatto prendere da questa voglia di recensire, ma non tanto per scalare la classifica quanto per aiutare altri acquirenti Amazon, mettendomi nei panni di coloro che come me quando devono acquistare qualche articolo cercano recensioni e ancora recensioni per avere la certezza di non buttare via i soldi e che quell’articolo e’ un buon articolo.
Comunque ti ringrazio per il tempo che hai impiegato a scrivere tutta quella guida e al tempo per leggere cio’ che ho scritto. Cordiali saluti. Francesco
Ma dai, Francesco, grazie. Ho ricevuto più minacce che altro, quindi ben venga un messaggio come il tuo, eh eh :D
Ciao Massimo, grazie per la tua dettagliata recensione su come diventare un Top Recensor. Si avevo pensato di intrapendere questa esperienza ma dal tuo post ho capito una cosa ; non potrei mai barattare il tempo da concedere e vivere con le persone che amo al posto di recensire un iphone o un imac od un semplice elettrodomestico da cucina. Abbiamo solamente il tempo dalla nostra parte perché la nostra vita è irrimediabilmente corta e ogni suo secondo va goduto. buona fortuna e buon Natale
E tu Massimo come sei/eri in graduatoria recensori? Una analisi accurata come la tua, dei sentimenti ancor prima che delle tecniche presuppone a mio avviso un’esperienza personale, più che aneddotica riferita.
Ma, in caso servisse, di aneddotica ti aggiungo la mia.
21 novembre 2016: avendo finalmente una carta di debito usabile per acquisti internet inizio a fare acquisti su Amazon, che avevo già visto essere l’azienda al mondo in assoluto più seria e professionale, 2 spanne sopra tutti gli altri ( anche se in effetti per essere più seri di siti come ebay ci vuol poco).
Mi rendo conto tristemente però che rispetto a come l’avevo lasciata un anno prima era degenerata in una delle sue funzioni più utili, quella delle recensioni, ora inquinate dal fenomeno di cui parli.
22 novembre 2016 non perdo tempo e scrivo una lettera su ciò ad Amazon, dicendo tra l’altro che per riacquistare credibilità ci vorrebbero solo recensioni di prodotti REALMENTE acquistati, ovvero niente recensioni pagate, niente recensioni su prodotti non acquistati!
Nella stessa settimana vengo a sapere del cambio politica Amazon (WOWW mi hanno ascoltato ;-). Però…
Peccato accettino ancora recensioni anche su prodotti non comprati.
Peccato tengano i Vine, della serie: “nessuno più compri recensioni, a parte chi decidiamo noi… ”
Peccato che i venditori, dopo una settimana di smarrimento, abbiano semplicemente cambiato modalità di pagamento, ovvero non più sconti ma pagamenti paypal, che al contrario di quanto dici tu Massimo, non può essere sanzionata, semplicemente perché non può essere scoperta.
Peccato che con il divieto di disclaimer (“recensione fatta dietro compenso ecc….”) semplicemente basta non scriverlo. Allora meglio prima, non c’era obiettività ma almeno c’era trasparenza.
Sai qual’è la miglior cosa da fare quando vediamo una falla nella sicurezza di una banca? Parlarne con il direttore. Sai qual’è la cosa migliore da fare se il direttore non ci ascolta? Rapinare la banca.
23 novembre inizio il mio piano “scalata recensore”, armato solo di normale buon senso e normale intelligenza, che mi portano ad usare svariate tecniche, comprese alcune di cui non parli (per ignoranza o per tenerti qualche trucco non detto? :-)). Alla fine l’algoritmo Amazon sarà pure segreto, ma in gran parte intuibile…
Un’occhiata alla classifica…2.345.067 nella classifica recensori.
Oggi, 21 dicembre 2016: entrato nella Top 1000, 946° posto, con sole 25 recensioni..
Le lettere dei cinesi non sono arrivate e ne faccio anche a meno.. io punto al Vine.
Buoni acquisti a tutti…
qualcuno conosce software o siti per monitorare il gradimento delle proprie reviews? è troppo antipatico il dover convivere con utenti parasssiti e infamanti. uno si fa il *bipppp* e loro con un non è stato utile ti mandano tutto in aria! :(
Ciao Massimo,
prima di tutto complimenti per l’articolo, completissimo e molto istruttivo. Volevo solo approfondire il discorso delle recensioni copiate, perchè conoscendomi sarei in grado di sopportare tutto ma non quello. Mi domandavo una cosa: non c’è modo di dimostrare ad Amazon chi è l’autore originale? Basterebbe una data di pubblicazione, visto che il truffatore inevitabilmente pubblica dopo il recensore originale. Questo non basta ad Amazon per cancellare una review o comunque per attivarsi?
Tecnicamente si…sarebbe un bel mondo, quello. Realisticamente no, devi segnalare la cosa e poi sperare vengano presi provvedimenti, anche se poi spesso scatta la ripicca e segnalano te per qualche altro motivo (si capisce che è successo qualcosa perché tu ti sei lamentata). E’ esattamente la stessa cosa che succede quando ti copiano un articolo, anche se in quel caso Google penalizza chi è arrivato dopo, dando per scontato abbia attinto un po’ troppo…Amazon è più lunatica in tal senso.
Ciao a tutti.
Io vado un po’ controcorrente se mi è concesso.
L’articolo affronta diverse problematiche effettivamente esistenti ma lo trovo a tratti…. diciamo a una serie di trattini… un po’ esasperato amplificando alcune delle problematiche esistenti.
Non valuterei l’essere recensore “top” un’incombenza così drastica da rodere il fegato, a mio parere dipende tutto da come si prende la cosa e come la si vive o la si gestisce.
Se si parte con l’obiettivo di scalare la classifica in tempo zero si potrebbe effettivamente autoprovocare un certo senso di frustrazione mentre dall’altro lato della medaglia se lo si fa senza grosse pretese e tenendo conto che il miglior giudice è il tempo e che prima o poi chi merita sale forse si fanno le cose con più serenità e i risultati prima o poi arrivano.
Io ho iniziato quasi per gioco. Avevo fatto qualche acquisto e le recensioni le facevo perchè, nella mia ingenuità iniziale, quando ricevevo il sollecito a recensire da Amazon stessa via mail, credevo fosse una prassi per poter interagire con l’ambiente e mi affrettavo a farlo.
Quando poi un giorno sono venuto per caso a conoscenza di questa cosa del “prodotto gratuito offerto dal venditore in cambio di una recensione” per curiosità sono andato a controllare la mia posizione raggiunta fino a quel momento e con sorpresa mi trovavo intorno all’8 –> 9millesima posizione. Non così eccessivamente lontano dalla vetta se si considera il numero di acquirenti di Amazon.
Ho così iniziato a curare un po’ di più le mie recensioni, leggendo quelle degli altri, i “top” naturalmente, facendomi un’idea di base sui requisiti di una buona recensione e informandomi con le linee guida fornite da Amazon stessa.
Col tempo sono migliorato, ho corretto gli errori che mi sono riconosciuto, ho iniziato a fare video-recensioni condite da un discreto montaggio video cercando di illustrare gli aspetti effettivi dei prodotti che recensivo in modo che gli utenti vedessero finalmente com’era il prodotto dal vivo e in pochi mesi sono entrato nella “top 1000” nella quale ancora risiedo non essendomi affannato più di tanto.
In sintesi io non voglio affannarmi eccessivamente e questo è stato il mio diktat sin dall’inizio. Lavoro e faccio le mie recensioni dedicandogli un’oretta alla sera e solo quando me la sento, senza strapazzi, infatti ne ho ancora una quindicina in coda d’attesa che dovrei fare, più che altro di acquisti miei effettivi e non di prodotti gratuiti, questi possono anche aspettare e non mi mangio una serata quando potrei guardarmi un film o vedere una partita per la foga di arrivare primo, anzi, ho notato che le recensioni inserite il giorno dopo vengono spesso oscurate da quelle degli altri che postano dopo di te e in alcuni casi è meglio aspettare un po’ che tutti si siano sfogati quando un prodotto è nuovo così che quando arrivi tu… hehehehe… rimani visibile un po’ più a lungo essendo che normalmente le recensioni immediatamente visibili sono le più votate o le più recenti ;)
E’ vero quello che dici nell’articolo che c’è una grossa concorrenza e un sacco di “presunti recensori”, disonesti aggiungo io, che credono di scalare la vetta o rallentare gli altri producendo voti negativi, al punto che ti domandi, ma come, ho appena postato la recensione, o magari due o tre dello stesso distributore che sta tentando di lanciare dei suoi prodotti nuovi e quindi ha mobilitato più recensoti “top” (notare che “top” lo scrivo sempre tra virgolette), e all’improvviso mi ritrovo con un voto negativo su ognuna… sigh!
O altri casi, sempre con l’esempio del distributore con prodotti nuovi che ha “assunto” recensori a gogo e il giorno dopo vedi che chi ha pubblicato insieme a te ha già 8/10 voti positivi e tu, che a tuo giudizio hai fatto una recensione più definita, curata e dettagliata, manco uno… (gatta ci cova)…(tipico esempio di utente con più account o che sfrutta quelli di amici e parenti visto che un’account credibile dovrebbe avere almeno uno o più metodi di pagamento associato).
Queste effettivamente sono cose frustranti, ma io nel mio piccolo ho voluto impormi di non dannarmi l’anima per questo perchè amo pensare positivo e credere che alla lunga la meritocrazia abbia il suo tornaconto (che romantico) e non agisco con il classico pan per focaccia, non do voti negativi a chi mi sta direttamente davanti o dietro per salvaguardare la mia posizione, però una contromisura l’ho presa e ho visto che funziona, Amazon non è cieca, solo non può tenere traccia di tutto. La soluzione è DENUNCIARE.
Io l’ho fatto nei confronti di alcuni soggetti altamente sospetti e il fatto che questi personaggi non siano più attivi sta solo a indicare che io non mi sbagliavo e che Amazon prende in considerazione quando a scrivergli è prima di tutto un cliente e poi un recensore, infatti io non recensisco solo oggetti offerti, acquisto anche molto perchè alla fine della fiera su questo sito si acquista spesso meglio di quello che si fa nei negozi reali, mi dispiace per gli imprenditori che hanno attività commerciali fisiche perchè alla lunga vedono crollare il loro target di vendita, ma questa è la triste realtà di oggi e dell’era commerciale telematica.
In conclusione, anche se da dire ce ne sarebbe anche molto, concedimi una piccola provocazione: perchè questo articolo volto a scoraggiare i potenziali recensori? Io non li percepisco come li vivi tu questi grandi disagi. ;) :)
Un’abbraccio fraterno.
Gianfri, tanto di cappello al tuo commento! E’ uno dei più pertinenti e costruttivi che ho mai letto :)
Ciao complimenti per l’articolo! Ti volevo chiedere una cosa che non capisco..come mai sullo stesso prodotto ho visto che alcuni recensitori hanno tipo 50 voti di utilità e magari hanno scritto quattro righe mentre altri non ne hanno nemmeno uno e hanno fatto una recensione più completa? Grazie
Ciao Sandra, semplice: fiutato l’affare (ormai è sulla bocca di tutti e la cupidigia umana non ha pari) hanno cominciato a scrivere recensioni pure parenti e amici di youtuber, blogger famosi e via dicendo che hanno un bel seguito…appena la parente/amica/fidanzata posta una recensione, parte la richiesta di cortesia di voto da parte dei followers che, per sentirsi importanti, ubbidiscono come agnelli. Tutto qui. Bello vero?
Simpaticissimo! Penso tu abbia fatto anche un lavoro utile per la salute pubblica. Personalmente sono un amante della cultura e pubblico le mie recensioni per il piacere di far condividere il mio punto di vista, spesso faticosamente conquistato e mi occupo “solamente” di libri, film e musica. Certo il meccanismo inventato da Amazon è geniale e se ne vedono i risultati! Che poi il sistema referenziale venga distorto e strumentalizzato fa parte della natura umana: pensa che noia se fossero tutti fossero dei santi… o delle sante! Olre a ciò ho l’impressione che un po’alla volta le “impurità” verranno mondate. Caro Massimo Cappanera non nego che lo spirito agonistico mi stimoli, sono un umano pure io, ma “Adelante Pedro cum judicio”! Se poi vuoi darmi un tuo parere mi sentirei onorato. Trovi la mia ultima recensione qui: http://amzn.to/2w3SiKp firmata Andrea Fioravanti.
Ciao! Andrea Fioravanti
C’e’ del vero in quanto scrivi, ma anche troppe eagerazioni :)
Uhm, Roberto, l’esperienza mi insegna che ci sono due categorie di persone: quelle “Ah, lo so, lo so” che leggono queste parole e vanno avanti, col rischio di restare scottate ma non troppo perché sono brave a svicolarsi, e quelle “azz, ma è davvero così?!” che invece non sarebbero in grado di gestire tale stress. A questo punto, meglio prevenire che curare mostrando lo scenario peggiore, almeno chi decide di intraprendere questa strada lo fa con cognizione di causa ;)
Ciao ,grazie per questo articolo , ci sono persone che si fanno pagare per fare il “corso per diventare recensore Amazon” e non poco ,una riunione 150 euro,che in questo momento non posso permettermi di investire,ho letto tutto e vorrei “provare” sono una mamma ,ma sono disposta a farlo la notte mentre dormono … ma come posso iniziare?o meglio come faccio a guadagnare voti?grazie,buona giornata
Ah ah, dai, non ci credo che esistano i corsi…! Pazzesco (oltre che…vabbè, lasciamo perdere). Come puoi iniziare? Scrivendo. Su cose che hai (che vendono lì), su cose che hai comprato là. Come guadagnare voti? Scrivendo la verità e distinguendoti da chi scrive solo per ottenere. Sii sintetica, visto che la gente ha poco tempo da perdere, e racconta anche i lati negativi, specie se hai quel prodotto da tempo e puoi anticipare alle persone come sarà dopo tot settimane d’uso. Poi è solo questione di tempo. Ci sono modi per barare ma non servono a niente se non a farti cancellare tutto dopo poco.
Ciao, mi sono avvicinata ad Amazon, perché per me è più semplice fare acquisti online che in negozio: sono una persona non vedente e le recensioni dei prodotti da acquistare, unite alle descrizioni degli stessi fornite dai produttori, mi danno quasi l’impressione di guardare le vetrine. I miei acquisti rientrano essenzialmente in due campi: tecnologia e giocattoli. Ho cominciato a recensire i miei acquisti, perché anch’io volevo essere di aiuto ad altri acquirenti e casualmente ho scoperto l’esistenza di una classifica e la possibilità di diventare recensore top. Recensisco da gennaio 2017: all’inizio avevo deciso di condividere le mie recensioni, ma in poco tempo mi sono ritrovata dei voti negativi spalmati dappertutto, soprattutto su recensioni che si erano guadagnate tanti voti positivi. Ho deciso allora di cancellare tutto, di non condividere più le mie recensioni e di riscriverle, in modo che a votarle fosse davvero chi ci si imbatteva per caso. Da allora i voti sono tutti positivi o quasi: confesso che mi sono ritrovata un voto megativo su un prodotto che ne aveva quattro positivi. Per essere onesta fino in fondo, ho cancellato quella recensione. Mi chiedo: qual è il peso di un voto negativo per l’algoritmo di Amazon. Se una recensione ha un voto positivo ed uno negativo, è chiaro che i due si annullano, ma nel caso come quello sopra descritto, che succede alla recensione? Quale visibilità assume? I top recensori hanno solo voti utili? Grazie!
Sembra che l’algoritmo sia cambiato di nuovo per evitare l’abuso di cancella/riscrivi: ora se cancelli una recensione (per liberarti di qualche voto negativo) e la riscrivi, riappare con i voti di prima, solo la data viene aggiornata (mentre prima riappariva con la data originale)
provare per credere
Grazie Fabio, aggiorno l’articolo :)
ciao, ma come ce si comporta con paypal? hai scritto sanzionabile?
Da quanto ho letto, buttano direttamente fuori in quanto si violano le regole. Tuttavia vedo in giro recensioni palesemente fatte così (te ne accorgi dal solito stile e dalle foto patinate che una persona “normale” non metterebbe), contenti loro… :)
Ciao Massimo,
Complimenti per l’articolo, mi sono fatto anche due risate….
Se ho capito bene funziona così:
sono le aziende che ti contattano se ti reputano un bravo e onesto recensore, giusto?
Non è Amazon che decide, in base alle recensioni precedenti di articoli regolarmente comprati le aziende possono decidere di proporti di fare il tester?
Il progetto Vine invece è gestito direttamente da Amazon?
Grazie e ancora complimenti!
Ciao Roberto, si, è così. In realtà le aziende cinesi contattano chi tendenzialmente gli metterà il massimo dei voti così da scalare la classifica dei più venduti su Amazon, il che porta acquirenti ignari di sto giochetto a credere siano prodotti migliori (“se sono i più venduti…”), quindi non si va alla ricerca dei bravi e onesti. Il progetto Vine invece è gestito da Amazon. Essendoci varie aziende che mettono a disposizione tot prodotti, Amazon ha un pool di recensori molto più esperti a cui farli testare. L’altra differenza è che i prodotti cinesi chi li ha se li rivende, quelli Vine non si possono nemmeno regalare al di fuori del nucleo familiare, pena l’esclusione…anche perché teoricamente possono pure chiederteli indietro.
Ma sai se c’è un limite per i Vine, tipo ogni due anni li cambiano, o sono a vita?
Non si sa. O, meglio, leggevo in un forum americano che di recente negli USA ne hanno epurati centinaia tutti insieme, anche gente che lo faceva da 7-8 anni (lì c’è da un decennio o più) e che quindi era molto esperta. Quindi o a quel punto fanno subentrare altri (non si sa nemmeno quello, è difficile capirlo), col rischio però di trovare gente meno specializzata, oppure è un modo per ottimizzare la forza lavoro perché hanno visto che i benefici non sono così elevati. Molti credono proprio sia più probabile quest’ultimo punto. Son dinamiche aziendali, alla fine.
Sai dirmi come mai ad alcuni recensori Top non compare che lo sono mentre ad altri si? Non credevo ci fosse la possibilità di nascondere il Top, sarebbe una buona protezione contro i voti negativi!
P.S. Oggi altra strage di recensori e cambio di alcune regole
Onestamente non ci ho fatto caso. Però da pochi mesi Amazon.com e di seguito tutti gli altri hanno dato la possibilità di nascondere la lista delle proprie recensioni, ascoltando il grido di chi si dichiarava vittima di negativi seriali (andavano nella lista delle recensioni e ne mettevano a raffica a un solo recensore). Ci sono arrivati con solo 10 anni di ritardo a sto punto :)
Caro Massimo
Sono finito su questo articolo per sbaglio da una ricerca su google. Innanzitutto grazie per le preziose informazioni che hai condiviso e complimenti per il modo di scrivere.
Sono un normalissimo acquirente di Amazon e sono rimasto scioccato dell’esistenza di questo sistema. Così si finisce per togliere il valore e il senso dal feedback. E quando avrà perso valore sarà come tornare ad acquistare al buio. Un po come è successo per tripadvisor (c’è ancora qualcuno che va a leggere le recensioni su trip per scegliere un locale?).
Tutto questo per cosa poi? Per racimolare 100 euro in un mese dopo aver passato ore al pc?
È un vero peccato. Lo sospettavo dopo l’ennesimo caso in cui ciò che acquistavo era molto peggio di quanto descritto nelle recensioni. Motivo percui ho fatto una ricerca su google ed ho scoperto l’arcano.
Buona giornata
Ciao Sergio, diciamo che la disillusione è lecita. Però ti invito a non fare di tutta un’erba un fascio, nel senso che tra molti recensori che scrivono per farsi mandare più roba c’è pure chi è molto competente (a volte troppo :D) e ti analizza un oggetto in tutte le sue forme…Il trucco, come sempre, è scremare quelle troppo entusiasmanti e quelle troppo critiche (c’è chi infatti lascia 1 stella perché il corriere ha ritardato…per dire il livello…) dal mucchio, dove sperare di trovare qualcuno che descriva l’uso che ha fatto di quell’oggetto che magari si avvicina al nostro. Grazie mille per il tuo commento!
Ma qualcuno mi spiega come mai qualche anno fa ero tra i primi 500, qualche mese fa sui 2000 poi ho fatto altre recensioni ed adesso mi ritrovo ad essere oltre 165.000!!!!!
Quando amazon non pubblica una recensione come bisogna fare?
Vedere se ricevi un’email in cui ti si spiega perché non può essere pubblicata…E se non la ricevi contattarli per “sbloccarla”, inconvenienti tecnici possono sempre capitare.
Buongiorno! Complimenti per il tuo articolo. Sono una… ehm, qual è il femminile di “recensore”???, tra “i primi 500 recensori” su Amazon (a volte scendo poco oltre il cinquecentesimo posto ma poi risalgo). Oltre 300 recensioni (tutte di prodotti acquistati su Amazon), oltre 500 “voti utili”, mai ricevuta un’offerta di prodotti gratuiti da ditte cinesi, non selezionata per Amazon Vine, mai fatto un video, pochissime fotografie (solo per mostrare situazioni particolarmente problematiche e difformi dall’annuncio): insomma, un curriculum non invidiabile e atipico! Lo faccio a tempo persissimo, semplicemente perché mi piace molto il sistema delle recensioni. L’ho detto da poco casualmente a uno dei miei figli (di 26 anni) e mi ha guardato con occhi tondi: davvero, mamma? Ma sai che c’è gente che lo fa di lavoro??? Ah, boh, io invece lo faccio gratis. Ottima l’idea di nascondere la lista delle recensioni, per vivere tranquilla! Ah, devo dire che Amazon Vine non mi dispiacerebbe, ma evidentemente non sono sufficientemente specializzata in qualche settore che interessa alle aziende.
Veramente molto carino il tuo articolo! Scusa se mi ripeto, eh, ma sono una vecchia signora un po’ rimbambita!
Sei forte!!! Complimenti per la tua dialettica..ed il tuo spirito!! Dovresti scrivere qualche libro (magari già l’hai fatto..)
:-)
Davide
Purtroppo l’ho già fatto…e ne ho un altro paio in cantiere!
P.S. Grazie!
Prolisso, tanto prolisso. Un articolo interessante che potevi scrivere riducendolo a un terzo. Google ti avrebbe premiato lo stesso e l’avrebbero letto per intero più utenti. Troppo battute di spirito da sitcom.
…però l’hai letto, quindi grazie ;)
Ciao! Ho letto questo articolo in quanto mi sono avvicinato a questo mondo da un mesetto. Non ambisco a diventare un “top recensore”, ma avere uno o due aggeggi a settimana mi torna utile se sono gratuiti; poi magari, come mi sembra di capire, il passo per scivolarci dentro e acquistare compulsivamente ogni minchiata che viene proposto di recensire, è davvero breve. Vedremo, per ora il buon “chi si accontenta gode” va bene ;)
Ciao! Grazie mille per l’articolo: domanda: ma come si fa a rendere visibile il proprio indirizzo e-mail? Ho provato a metterlo nella descrizione e Amazon me lo banna, un campo specifico non c’è, saranno campiate le impostazioni?
Grazie
Ciao Francesca, credo proprio di sì. Però credo tu possa mettere un sito, se ce l’hai.
Scrivevo già delle recensioni quando acquistavo qualcosa su Amazon, perché ritenevo e ritengo possa essere utile per altri acquirenti. Ovviamente positive, neutre o negative, a seconda della mia valutazione. Ho una certa età e credo di possedere delle competenze che sono piuttosto ampie. In primo luogo nel settore informatico, dove ho iniziato con gli Olivetti M24 e gli IBM XT5, e non mi sono mai fermato. Sono stato anche un assemblatore per molti anni e credo di aver costruito letteralmente migliaia e migliaia di pc. Prima mi occupavo di radio frequenza, e costruivo e progettavo ricetrasmettitori per uso professionale, 144 e 400 Mhz e finali di potenza (fino a 5Kw, valvolari) per radio private. Uso esclusivamente Linux e se proprio mi serve Windows, lancio una sessione in una VM. Non ho nulla contro Windows, solo che lo trovo troppo lento e poco flessibile per le mie esigenze. Sono sistemista, programmatore, e mi occupo di robotica a livello professionale e di sviluppo.
Poi però mi piace il fai da te, quindi mi riparo l’automobile da solo (cambiare una pompa dell’acqua o smontare un differenziale non è un problema), mi occupo del giardino, taglio alberi, erba, siepi e tutto il resto. Muri e muretti, massetti, piastrelle e impianto elettrico non sono un problema.
Quindi quando recensisco qualcosa a livello tecnico, che sia un dispositivo informatico, una motosega o una semplice lampada (della quale misuro sempre consumo, lumen effettivi e cri, valori che quasi mai corrispondono a quanto dichiarato, ed è una cosa che mi fa arrabbiare) lo faccio con la mia – comunque limitata – competenza e assoluta serietà.
Alcune mie recensioni hanno avuto successo e credo sia per questo che Amazon mi abbia, un giorno, contattato. Non conoscevo il programma Vine e stavo quasi per rinunciare, pensando a qualche pubblicità farlocca. Ma prima di cliccare “no”, ho dato una scorsa con google ed ho visto di cosa si trattasse. Ho aderito.
Inizialmente ho preso più cose che potevo – tanto è gratis -, poi passata la sbornia iniziale ho iniziato ad essere un po’ più selettivo. Da subito questa nuova condizione mi ha posto psicologicamente in una condizione di “debito di riconoscenza”. Ti diamo la roba gratis, vuoi parlarne pure male? E già dopo un paio di settimane mi sono accorto che questo era un grosso problema, anzi, direi “il problema” del programma Vine. Preso coscienza del fatto, me ne sono semplicemente fregato e sono ritornato ad essere normalmente critico, esattamente come prima, quando acquistavo i prodotti. Prodotti che continuo ad acquistare e a recensire normalmente (su Vine, mica c’è tutto quello di cui hai bisogno, anzi).
È capitato anche a me che alcuni fornitori, soprattutto a fronte di recensioni negative, mi scrivessero proponendomi l’invio di un prodotto nuovo o un rimborso, oppure, più semplicemente e subdolamente, di voler capire meglio perché non fossi rimasto soddisfatto (idiota, hai letto la recensione? È già tutto lì, perché il tuo prodotto fa schifo). Non solo non ho mai accettato, non ho proprio mai nemmeno risposto.
Queste le linee guida che mi sono dato: “Le mie recensioni sono motivate da dati oggettivi e da semplici impressioni personali. Sono sempre libere ed indipendenti. Considero la qualità del prodotto, le sue caratteristiche e le sue funzionalità. Non valuto mai il prezzo dell’articolo, perché questo potrebbe cambiare nel tempo, rendendo la mia recensione fuorviante. È una considerazione che spetta esclusivamente al cliente. Non entro mai nella valutazione della logistica (tempi di consegna, pacchi danneggiati o altro), perché si tratta di aspetti casuali ed episodici, e nulla hanno a che vedere con l’oggetto in sé. Non comunico mai se l’articolo datomi da testare sia nuovo, usato o privo di alcune sue parti. È una scelta del venditore e, fino a quando questo non ne limiti la regolare funzionalità, non pregiudicherà la mia valutazione.
In nessun caso rispondo alle mail private dei venditori che chiedono chiarimenti o altro sulla mia recensione. Non devo giustificarla. Questa è autoesplicativa ed esaustiva (nei limiti delle mie capacità di analisi, valutazione e comunicazione), salvo che l’uso dell’oggetto nel tempo non renda necessario integrarla.”
Per il resto posso dirvi che non vendo la merce ricevuta, la tengo per me se mi serve, altrimenti la regalo (e la prendo proprio perché alla mia signora o a qualche mio amico so che potrebbe piacere). Se le cose che mi propongono mi piacciono o mi possono essere utili, le prendo. Altrimenti le lascio lì. Non sono obbligato ad arrivare al limite dei 3 articoli al giorno (sono ancora argento, nonostante 231 articoli Vine e il 98% di recensioni fatte). Quindi zero stress. Se sono indietro con troppe cose da recensire, semplicemente mi fermo e non prendo più nulla, mica me lo ha ordinato il dottore.
Anche perché c’è un aspetto, da un po’ di tempo a questa parte: il valore dei prodotti Vine vengono rendicontati da Amazon alla spett.le Ag. delle Entrate, difatti bisogna compilare il Questionario fiscale. Sia che si abbia partita iva, sia come privato, con semplice codice fiscale. Quindi quello che si riceve tramite il programma Vine è sì gratis, ma concorre alla creazione del proprio reddito. Cosa discutibile, se vogliamo, ma così è. Quindi perché dovrei riempirmi di ogni inutile idiozia solo perché “è gratis”?
Scusate la pappardella, ed eventuali errori: non ho voglia di rileggere.