Chi sono, chi dovrei essere e chi mi piace essere

“Ma sei quello che mi ha fatto uscire dall’ufficio col cervello fumante?”

Se ci siamo già incontrati di persona avrai visto il professionista ipertecnologico che non si toglie la giacca del completo nemmeno in pieno Agosto con il condizionatore rotto, che…

  • ti ascolta fino in fondo mentre parli della tua attività (una laurea in psicologia a qualcosa servirà, no?), con la stessa curiosità di un bimbo di fronte all’aurora boreale (si, anch’io faccio “ooooh!” di stupore quando imparo qualcosa di nuovo…e grazie al cielo ogni cliente mi insegna qualcosa)
  • ti bombarda di informazioni su come sia meglio creare la tua realtà online e soprattutto farla fruttare (con un mucchio di metafore per rendere comprensibili anche i concetti più tecnici), rivelandoti strumenti che puoi utilizzare subito dopo essere uscito dallo studio, prima ancora di ricevere fattura (oh, però non lo fare!).

“Ma eri tu quello che faceva chilometri durante la formazione?”

Decisamente. Se ci siamo incontrati durante uno dei corsi di formazione sulla comunicazione che tengo periodicamente (adoro fare formazione!) mi ricorderai come quello che parla per 6 ore di fila, percorrendo dai 2 ai 3 chilometri all’ora in uno spazio di 3 metri quadri.

Lo so, troppi numeri, ma pensa a me quando torno a casa dopo una maratona di 18 km al giorno.

“Oddio, di persona mi sembravi una persona seria…”

Comprensibile, se ci siamo già incontrati e poi per curiosità sei venuto a sbirciare sul mio blog.

Se invece sei sta leggendo queste righe, e soprattutto buona parte dei miei articoli, e non ci conosciamo ancora di presenza penserai che una persona con un senso dell’umorismo come il mio, che rasenta il demenziale, possa al massimo portare a spasso il tuo cane.

Senza la certezza di ritrovartelo uguale una volta tornato a casa, peraltro. Sappi che non ti biasimo.

“Come fai ad essere così logorroico senza postare nulla sui social?”

Se mi hai cercato su Facebook o altri social, penserai che non esisto, visto che non pubblico una virgola della mia vita privata e tengo la stessa foto da dieci anni a questa parte.

In più, giusto per completare il quadretto, non posto quasi più nulla. Come tutti l’ho fatto per un certo periodo, ma poi ho capito che il mio pubblico non stava là e ho lasciato fosse lui a trovare me adottando altre strategie (molto, molto più subdole).

A parte il fatto che odio i social network (tranne Twitter), anche se la gente mi paga per sapere come usarli. Sono praticamente un pacifista armaiolo.

“Ho sentito che ti sei fatto una certa nomea in giro…”

Se mi stai cercando (fisicamente) perché ho aiutato a sventare una truffa online che avevi organizzato, mi spiace averti rotto le uova nel paniere ma ormai è diventato il mio hobby (insieme ai Lego Technic). Fingo di cascare nella trappola dei truffatori per poi prenderli in giro.

Molti tra miei clienti mi presentano a quelli che diventeranno a loro volta clienti dicendo

“Lui è Massimo Cappanera, quello che sventa le truffe online. Sei in ottime mani!”

…Bel modo di iniziare una conversazione sul marketing, reputazione online e sull’acquisizione clienti. E’ un po’ come se uno dicesse

“Lui è un campione di kick boxing, con all’attivo otto KO per aver mandato gli avversari in coma, ma ti giuro che è il miglior babysitter a cui affidare tua figlia!”

“No, davvero, chi sei?”

Tutto quanto scritto sopra e anche di più. Alla fine, come tutti, sono tante cose e ne faccio altrettante.

Solo che, rispetto a molti, le cose le faccio bene. Altrimenti non le faccio.

“Come ti contatto?”

Contattami pure per ragioni lavorative o per questioni inerenti i miei articoli.

Ti prego solo di leggere i motivi per i quali potrei non risponderti, che trovi prima del modulo di contatto, cliccando qui.

Se invece non ti ho ancora convinto e vuoi saperne di più su di me, il mio sito e, leggendo tra le righe, chi ha ucciso Kennedy, ho pubblicato delle FAQ.