Sommario dell'articolo
Esistono diverse ragioni per cui tendenzialmente Facebook ti rovina la vita, altro che solo 12… Quelle elencate qui sotto sono giusto le prime che mi vengono in mente.
Addio matrimonio/fidanzamento
Se Facebook è la prima ragione di divorzio negli Stati Uniti un motivo ci sarà. Ho conosciuto persone diventate investigatori digitali per scoprire se il proprio partner le tradisse e, se iniziavano tale percorso avendo un piccolo sospetto, la maggior parte delle volte avevano pure ragione. Un lavoro certosino fatto di controllo delle amicizie, delle parole tra le righe, dei like e, soprattutto, delle falle nel controllo della privacy che il partner non aveva idea di come impostare. Ma, alla fine, è stato meglio così…Sarebbero stati dei rapporti amorosi falsi. Eppure c’è chi non riesce a trattenersi dal tradire o tentare di sedurre altre persone tramite Facebook, col risultato di trasformare il partner in novello Sherlock Holmes, oltre a fare una discreta figura di…ehm. Ne vale la pena?
Addio matrimonio/fidanzamento #2
Ti contatta una ragazza dal viso angelico (o da altre forme meno angeliche ma altrettanto piacevoli), ti fa sentire importante, ti seduce, ti fa sbilanciare…peccato sia un profilo falso, creato ad hoc (da uomini) per fini tutt’altro che leciti. Ricatto? Furto di informazioni? La lista è bella lunga. Attenzione: io parlo di belle ragazze perché biologicamente il pollo è maschio, ma c’è anche la versione al maschile che prende di mira donne sensibili fino al punto da rovinargli la vita, come descritto nell’articolo “Ti amo ma mi servono soldi: la truffa sentimentale su Facebook”. Poi che succede? Carta canta e tutto ciò che hai scritto nelle chat o nei post può essere usato contro di te. Oltre al fatto che pur di non far leggere a tua moglie o tuo marito saresti disposto a far di tutto, hai praticamente ceduto la tua vita in mano ad un’altra persona. Ne vale la pena?
Addio matrimonio/fidanzamento #3
Entri di nuovo in contatto (digitale…per ora) con l’ex mai dimenticato/a in un momento in cui la tua relazione attuale sta passando un momento non propriamente felice, per quanto perfettamente superabile. Un primo ciao è l’esca, un secondo ricordo di un momento felice fa scattare la nostalgia e in men che non si dica ti ritrovi ad aver buttato dalla finestra una relazione che procedeva verso la maturità anche grazie a qualche incomprensione. Perché il fascino dell’ex è innegabile, ma prima di caderci fatti un esame di coscienza e ricorda che, se era finita e ti eri impegnato in un’altra relazione, un motivo (serio) doveva pur esserci. E c’è ancora, tranquillo. Ne vale la pena?
Addio lavoro
Uuu…qua ci sarebbe da scrivere un trattato…Una volta ho conosciuto una persona che in pieno flusso di coscienza (ossia scrivendo così come pensa, senza rielaborare, filtrare…o, ahimè, limitare niente) scrisse un post al veleno sul suo capo (attuale). Non c’era una reale motivazione, era giusto la più classica delle sbroccate. Poi la cancellò, certo. Peccato fosse già stato visualizzato da n+1 persone, inclusi i familiari del capo. Oggi, per la cronaca, un episodio del genere merita il licenziamento per giusta causa o, bene che va, la distruzione della carriera. La cronaca è piena di casi, dal comandante di polizia che un bel giorno ha la geniale idea di postare una foto con la divisa delle SS, con tanto di commento “Basterebbe una compagnia di queste per sistemare alcune cose“…
…fino ai vari casi di insegnanti che postano messaggi un tantino folli legati ai migranti che devono annegare, ai bambini siriani da uccidere perché futuri terroristi, ai gay che non ricordo nemmeno cosa dovessero patire…con ovviamente tutti gli studenti tra gli amici…e i loro genitori…e i colleghi…Ognuno può credere ciò che vuole, per carità, ma che si vivano queste turbe mentali nella propria cameretta, per cortesia. Vale la pena esporsi al pubblico ludibrio (e al licenziamento)?
Addio lavoro #2
“Capo, sto in malattia. Mi devono rimuovere il corpo calloso nel piede destro e ho una strana orticaria. Ci vediamo tra dieci giorni”. Poi pubblichi le foto di te in perizoma con la scritta “Cacchio, pure a Gennaio Ustica è sempre una potenza”. Di storie come queste ce ne sono a bizzeffe…anche se a volte questa estrema leggerezza (ah, la diplomazia delle parole!) è positiva, come nel caso dei latitanti che postano le foto della bella vita che fanno in Argentina, Brasile, Messico, mentre la polizia rintraccia il posto dove le ha scattate e gli fa una visitina. In questo caso, si, ne vale la pena.
Addio parvenza di brava persona
“Ma che sono tutti sti troioni (citazione fedele n.d.M.) su Facebook?! Ma cosa si è installato da solo?!?”
…tuona un dirigente d’azienda all’impiegato, vedendo la propria bacheca piena zeppa di annunci di escort, dating online e via dicendo. “Ehm…”, risponde l’impiegato…
“In realtà è la pubblicità mirata in base alla, coff, cronologia di navigazione…”.
Storia vera che prendo sempre come esempio perché mi ha fatto troppo ridere. Comunque è esattamente così: Facebook traccia i tuoi spostamenti anche se lo tieni in standby nel browser (così da fare prima quando devi sbirciarlo di nuovo…come giocare sulla pigrizia umana…) e poi passa le informazioni agli inserzionisti, dai quali viene pagata. In pratica ti vende. Però è gratis, pensa! Ma…
quando un prodotto è gratis, il prodotto sei tu
Ne vale la pena?
Addio quiete familiare
Un altro grande classico. Sempre a causa di una notevole ignoranza digitale di molte persone, si crede che Facebook o qualunque altro strumento digitale non sia equivalente alle parole verbali. Il che è anche vero, visto che ha un’importanza superiore. Non a caso, verba ad minchiam volant, scripta Facebook manent. Ecco dunque nascere beghe familiari, nuove o riesumate da quarant’anni prima, per via di un commento al post di Tizio da parte di Caio, colpevole di non ricordare che suo cugino Sempronio odia Tizio. Dieci secondi dopo la pubblicazione solitamente squilla il telefono, con ingiurie che volano da tutte le parti. Per non parlare di chi affida a Facebook i propri pensieri su padri, madri, sorelle e fratelli senza dirglieli in faccia. Tutto però avviene nella più totale innocenza: otto secondi dopo aver finito di litigare al telefono con Caio per una questione di soldi, Tizio pubblica “I soldi non faranno la felicità, ma la dignità di sicuro”. Ti sembra una frecciata avvelenata? Che malpensante! Comunque sia, ne vale la pena?
Addio TV al plasma
Foto di te al mare…foto di te al mare con noce di cocco…foto di te al mare con un delfino al collo. “Fantastico!!! Ma dove sei?” chiede un tuo amico. “Alle Bahamas, torno tra dieci giorni!” rispondi tu. Quella sera stessa ti svaligiano casa. Ma come facevano a sapere che non c’era nessuno? Mistero. Valeva la pena vantarsi?
Ti rendi conto che Facebook è diventato IL canale di informazioni principale sulle persone che conosci. Ogni giorno passi lì delle ore, fondamentalmente a farti i fatti altrui, senza pensare a costruirti i tuoi. Di contro vuoi far vedere che la tua vita è più bella di quella delle altre persone, quindi dai sfogo alla tua fantasia in una sorta di gara sanguinosa a chi ha passa un’esistenza migliore su questa Terra. Ops, scusa, su Facebook. Ne vale la pena?
Addio giudizio critico
Ti rendi conto che Facebook è diventato IL canale di informazioni principale su…uhm, ho un deja vu…dicevo, su notizie dal mondo, cronaca, politica e quant’altro. Ti rovini il fegato pensando alla prima chiesa satanista aperta a Roma con l’approvazione dell’Europa, ai gatti cresciuti dentro delle bocce di vetro per essere sferici, al presidente del consiglio che dice che gli Italiani sono tutti poveracci perché nelle casse non ci sono più i soldi per pagare i politici, a quel cibo che hai sempre mangiato ma che, cancro a parte, rende impotente te ma di riflesso uno stallone da monta il tuo idraulico che, sempre più di frequente, viene a casa tua anche se il rubinetto non perde. E magari proprio non ti entra in testa di quanta roba là dentro sia connessa a bufale (leggi: “Bufale sul web? Ecco perché esistono e come riconoscerle prima di passare per pollo.“) varie attorno alle quale gira un mole di soldi tale da farti pensare che, si, che male c’è, potresti farlo anche tu…con tutte le conseguenze del caso. Facebook stesso, diciamolo, non fa nulla per limitare il fenomeno dell’estinzione del giudizio critico perché grazie ad esso guadagna. Ma, sii sincero, ne vale la pena?
Addio sicurezza dei figli
“Ma sì, postiamo la foto della figlia dodicenne in costume da bagno così la vede anche zia in America e dice quanto è bella la mia nipotina. Me ne frego di chi dice che non bisogna postare foto dei figli su Facebook, non c’è niente di male e comunque lei ha già il suo profilo personale da quando aveva otto anni, quindi…”.
Ho messo il virgolettato sia mai si pensasse che sono io quello a pensare una roba del genere. Tenere fuori i figli è sempre cosa buona e giusta per evitare guai.
Addio nuove generazioni
Durante un progetto in una scuola media, conosco un sacco di ragazzi. Tra essi, il classico bulletto di serie B, uno di quelli che stuzzica, disturba, non ha rispetto, ma non è violento. Incuriosito da una battuta, sbircio il suo profilo Facebook (ovviamente tutto pubblico) trovando cotante perle:
…e lasciamo perdere i dodici che hanno dichiarato di apprezzare il contenuto del messaggio. Ma forse hanno apprezzato il poetico “chi di TE’ ” che spero non ti sia sfuggito.
Ora mi fermo, ma…
Hai notato la cosa più importante? Non è stato Facebook a rovinarti la vita. Facebook è semplicemente uno strumento, come un’automobile. Può portarti da un punto A a un punto B, risultando utile e piacevole, ma se ti scagli contro un negozio può diventare un’arma. Eppure l’auto è la stessa.
Quindi…Può essere che, sotto sotto, il vero responsabile di tutto sia tu? Ma su col morale, basta poco per rimediare!
Ricorda solo due cose, per iniziare…
- per Facebook tu sei una fonte di guadagno, una specie di bancomat potenziale, e non si fa scrupoli a vendere te e le informazioni da te regalategli
- una buona regola per non sbagliare è pubblicare tutto ciò che non avresti problemi a sbandierare ai quattro venti fuori dal portone di casa tua. Ti nasce un figlio? Ok, anche perché molti mettono ancora la coccarda sopra l’ingresso…Odi il capo? Nah, evita, magari passa uno che lo conosce…Tua figlia è bellina in costume? Beh, se pensi sia una buona idea mettere un suo poster accanto al citofono allora c’è qualcosa che non va…Ti vanti di ciò che possiedi? Ecco, cerca di evitare che altri desiderino le stesse cose e, giusto per non sbagliare, passino a prenderle da casa tua. E così via…
grazie, Massimo. Sempre interessanti i tuoi articoli!
Grazie a te Alessandra :)
buongiorno signor massimo,innanzitutto vorrei fargli i complimenti per i suoi articoli molto interessanti,vorrei venire subito al dunque, io sono una persona totalmente fuori dal mondo dei social xkè personalmente non mi piacciono,quindi volevo farle una domanda,ma se una persona posta un video di un’altra persona nuda mentre la riprendere che ne so….dalla webcam,cosa succede su fb e su altri social? il video viene rimosso quasi subito? xkè i miei amici mi dicono che dipende da quante condivisioni riceve, se ne riceve poche rimane oppure lo tolgono, se fosse cosi la dignità di una persona vittima di queste calunnie vale solo poche condivisioni…..
Ciao Mattia, in realtà è un po’ differente…ci sono degli algoritmi su Facebook che bannano i contenuti considerati osceni e quant’altro ma non sono perfetti, nel senso che le statue di Michelangelo prese da una certa angolazione vengono bloccate, mentre foto di ragazze nude ma con pube e capezzoli camuffati no…Il discorso della condivisione non è strettamente legato al “quanto interessa”, quanto al fatto che se lo vede una sola persona, può segnalarlo come contenuto inappropriato come può non farlo…Se lo vedono in 1000 è presumibile che almeno tot segnalazioni arriveranno, facendo emergere quel contenuto, facendo sì che venga vagliato.
grazie x la sua risposta se avrò altre curiosità potrò contare su di lei
Ciao Massimo che ne pensi del trading online?
Ciao Ennio, sto giusto scrivendo un articolo su come guadagnare su internet e il trading online è trattato…Sintetizzando: non può essere un hobby per guadagnare facile, altrimenti ha gli stessi risultati (reali e psicologici) del gioco online. Viene reso facile proprio per questo.
buonasera sig. massimo avrei una curiosità, ho sentito che su fb c’è un gruppo chiuso che si chiama pastorizia never dies è su di esso girano dei link di cose oscene,ma la polizia postale non interviene quando si passa il confine del senso civico? interviene solo su segnalazioni? xkè è giusto esprimere quello che si pensa ma ci sono certi individui che della libertà ne fanno un’arma contro altre persone solo x denigrarle x esempio prendersela con la “povera” bebe vio….
Sara verità Luis. Purtroppo Facebook conserva moltissima feccia umana, ivi inclusi gruppi segreti in cui uomini umiliano le donne con cui sono state mostrando le foto (artefatte in modo da aggirare il bando alle nudità) ad altra feccia che commenta in modo facilmente immaginabile, per non parlare di mille altri gruppi dove soldi, interessi o semplice ignoranza fanno da padroni. In teoria la polizia postale dovrebbe intervenire, ma nel caso di quelli segreti se la cosa non esce fuori da lì (e credo nessuno abbia tutto questo interesse a farlo) nessuno lo saprà mai. Molto grave che Facebook non intervenga o limiti la cosa, volendo pensare male ci guadagnano (più gente passa tempo sulla piattaforma, meglio vengono acquisite informazioni da vendere etc) come nel caso delle fake news, come scriverò in un articolo di imminente pubblicazione…Qua non si parla di libertà di parola o di pensiero, c’è un limite a tutto. Non a caso mica puoi andare per strada vestito da Hitler inneggiando alla Germania nazist…no, spe, c’è chi lo fa…
come quel mostro che a negli usa ha sparato in diretta fb ad un anziano signore dopo avergli chiesto di pronunciare il nome della sua ex, il video è stato su 2 ore senza che nessuno si degnasse di rimuoverlo io non ho più parole…. la dove lasci fare alla fine si fa di tutto… che ne pensa di questa bruttissima storia? ma queste cose andranno avanti fino alla fine del genere umano o qualcuno si metterà a punire seriamente prima i social e dopo queste bestie… perchè definirle persone sarebbe blasfemia….
Mattia, che dirti…da un lato si può dire che per 1 che lo usa in modo malato, ce ne sono 100 che lo usano in altro modo più o meno valido. Dall’altro si può anche dire che gira una mole di dati tale che non si possono controllare tutti subito…dall’altro però se hanno sistemi tali da censurare nudità e profanità, potrebbero benissimo utilizzarne altri per bloccare casi del genere. Ma forse avendo paura di falsi positivi (come quelli sui nudi, vedi le sculture di Michelangelo) hanno paura di limitare l’uso dei video, che per loro è redditizio. Quindi alla fine della fiera la colpa ce l’hanno, tanto quanto quella dei gruppi segreti che sono terre di nessuno.
grazie per l’interessante articolo!!! :)
Figurati Matteo, grazie a te per averlo letto e gradito :)
Ciao Massimo. Ti faccio una domanda forse banale, e che non ho visto ancora fare. Postare i propri dati personali su FB e’ pericoloso? Nome, Cognome, data di nascita, luogo di nascita, cellulare, email … Vero che si possono occultare le informazioni, ma se postiamo le informazioni e’ per renderle note almeno agli amici, altrimenti non ha senso. Il problema e’ che si da l’amicizia anche a persone virtuali che non si conoscono veramente. inoltre FB e le terze parti non penso abbiano problemi a consultare dette informazioni. Giusto? Inoltre mi pare di aver letto che se un male intenzionato vuole accedere alle informazioni protette puo’ farlo. Tutto vero? Insomma mi interessava sapere il tuo parere. A presto.
Ciao! Beh, è una specie di segreto di Pulcinella…Sapessi Facebook quanto sa di te, altro che data di nascita e via dicendo. Sanno pure tutto ciò che fai al di fuori di Facebook (se sei ancora loggato) e pure dove va il tuo mouse (non scherzo). Sono informazioni che posso avere anche io qui, figurati loro lì moltiplicato per tot miliardi di persone. Poi prendono tutte queste informazioni e le mettono a disposizione di chi paga per avere i contenuti sponsorizzati, così da colpire un target preciso e non troppo generico. Un malintenzionato può fare tutto anche bypassando Facebook però solitamente è interessato a ciò che può portargli grana veloce: carte come la Postepay in primis, poi i vari versamenti tramite Western Union nella truffa della Costa d’Avorio e così via, i furti d’identità ci sono ma richiedono professionisti. Ti dico solo che i truffatori della Costa d’Avorio (non so se hai letto qualcuno dei miei articoli sull’argomento, iniziando da questo) mirano in primis ad avere una scansione del tuo documento non per aprire conti a tuo nome bensì per far credere in Francia, Spagna etc che loro sono persone comuni ed affidabili mostrandogli la TUA carta d’identità che TU potresti avergli mandato in buona fede. Per sapere comunque cosa possono o non possono fare con i tuoi dati, indipendentemente da dove li hanno presi, leggi qui. In bocca al lupo!